TOKYO (awp/ats/ans) - Secondo una prima stima pubblicata oggi il Prodotto interno lordo del Giappone è diminuito dello 0,5% nel primo trimestre del 2024 rispetto a tre mesi precedenti, penalizzato in particolare dalle esportazioni e dai consumi privati del Paese asiatico.

La contrazione è più forte del previsto, con gli economisti che contavano su un leggero calo dello 0,3%. Anche la crescita del Pil del Sol levante nel quarto trimestre del 2023 è stata rivista oggi in ribasso allo 0% (+0,1% in precedenza).

Nel periodo tra gennaio e marzo la spesa per consumi - che compone oltre la metà del prodotto interno lordo, ha evidenziato una flessione dello 0,7%: si tratta del quarto calo consecutivo su base trimestrale e anche in questo caso la correzione è maggiore del previsto, mentre gli investimenti aziendali registrano una diminuzione dello 0,8%, malgrado i risultati trimestrali delle aziende considerati soddisfacenti.

La contrazione del 5% dell'export nel periodo di riferimento, secondo i dati governativi, ha inciso dello 0,3% nel complesso sul Pil - già penalizzato dal rallentamento dell'industria dell'auto a inizio anno, a fronte dello scandalo della Daihatsu, con la sospensione prolungata negli stabilimenti, e il terremoto del primo gennaio nella prefettura di Ishikawa, sul versante centro occidentale del Paese. A fare da zavorra ai consumi, inoltre, la svalutazione dello yen, una dinamica che rende più costose le importazioni per il Paese privo di risorse energetiche, generando pressioni inflative. La Banca del Giappone (Boj) ha aumentato il costo del denaro in marzo per la prima volta dal 2007, formalizzando di fatto lo stop ai tassi di interesse in territorio negativo, ma ha ribadito la sua intenzione di continuare a mantenere una politica monetaria accomodante per sostenere il ciclo di ripresa dell'espansione economica.