Alle 12,30 circa, i futures sul Brent scambiano in ribasso di 5 centesimi, o dello 0,12%, a 43,29 dollari al barile, mentre il greggio Usa scende a 41,26 dollari al barile, perdendo 3 centesimi, o lo 0,07%.

Il calo del petrolio riflette i movimenti dei mercati finanziari asiatici, in un contesto di preoccupazione per l'acuirsi delle tensioni tra le due maggiori economie mondiali a seguito della reciproca chiusura dei consolati a Houston e Chengdu. I casi di coronavirus globali, nel frattempo, hanno superato i 16 milioni.

Tuttavia, il Brent è sulla buona strada per il quarto rialzo mensile consecutivo a luglio e il greggio Usa è destinato a salire per il terzo mese, in quanto i tagli record sull'offerta da parte dell'Opec e dei suoi alleati, compresa la Russia, stanno sostenendo i prezzi. Inoltre, la produzione negli Stati Uniti è diminuita.

La domanda di petrolio è migliorata rispetto al secondo trimestre, sebbene il percorso di ripresa non sia uniforme, poiché il ripristino delle misure di restrizione negli Stati Uniti e in altre parti del mondo sta limitando i consumi.