PECHINO (awp/ats/ans) - La conferenza stampa del premier cinese al termine delle 'Due sessioni', la riunione annuale del Parlamento, avrebbe potuto fornire maggiori indicazioni sulle prospettive economiche del Dragone. Ma la sua cancellazione per la prima volta dal 1993, e anche per gli anni a venire, ha eliminato uno sforzo di trasparenza a favore dell'opacità di una situazione già complessa.

Il presidente Xi Jinping è sempre più solo alla guida della Repubblica popolare e la nuova Legge organica del Consiglio di Stato (il nome del governo centrale) ha acclarato la leadership incontrastata del Partito comunista "sugli organi amministrativi".

"È troppo presto per dire se la Cina raggiungerà il suo obiettivo di crescita del Pil (di 'circa il 5%', ndr) nel 2024", Tuttavia, "è chiaro che le misure di stimolo delineate nel 'rapporto di lavoro del governo' potrebbero non essere sufficienti per rendere semplice il raggiungimento dell'obiettivo", ha notato Alicia Garcia-Herrero, capo economista per l'Asia-Pacifico di Natixis, tra i massimi esperti di economia cinese. Tra l'altro, resta un problema di fondo: "È una contraddizione, unita a una omissione: non spiegano come trasformeranno l'economia", ha aggiunto.

Durante la settimana di lavori, al Congresso nazionale del popolo - il ramo legislativo del Parlamento a differenza della Conferenza consultiva politica del popolo - il premier Li Qiang ha annunciato l'obiettivo di crescita di "circa il 5%", che "non sarà facile" da raggiungere dati i venti contrari che soffiano sull'economia alle prese con la crisi immobiliare, i consumi stagnanti, la deflazione (malgrado il rimbalzo a +0,7% dei prezzi al consumo di febbraio) e la disoccupazione giovanile.

Le attese degli analisti erano di maggiori stimoli, ma Pechino ha indicato che è improbabile il ricorso a grandi iniezioni di capitali, fissando un target di deficit/Pil al 3%, meno del 3,8% finale del 2023, combinata all'ambiziosa stima di inflazione a "circa il 3%". Molti investitori internazionali erano alla ricerca di spunti che andassero oltre i bond 'a scadenza lunghissima' per l'equivalente di 140 miliardi di dollari a sostegno della ripresa: i successivi briefing con le principali autorità finanziarie ed economiche hanno chiarito poco.

Zheng Shanjie, a capo della Ndrc (la massima autorità di pianificazione economica), ha notato come la spinta all'ammodernamento delle attrezzature, tra veicoli elettrici e frigoriferi, potrebbe generare un mercato di oltre 5mila miliardi di yuan (700 miliardi di dollari). Il supporto all'industria è al primo posto delle priorità di Pechino per "lo sviluppo di alta qualità", mentre sul settore immobiliare il ministro dell'Edilizia abitativa Ni Hong ha assicurato che gli sviluppatori "che devono fallire dovrebbero fallire".

Nessuna deviazione dalla linea di Xi: secondo Li Qiang, i risultati della Cina nell'ultimo anno sono dovuti "interamente" al "segretario generale che guida la navigazione e governa la barca". E il Congresso, di rimando, ha deciso che "il governo deve sostenere con forza l'autorità del Partito comunista, la sua guida centralizzata e aderire al Pensiero di Xi Jinping".

Tutto questo perchè, ha osservato il tabloid nazionalista Global Times in vista della chiusura odierna delle Due sessioni, "il sistema democratico cinese si basa su tre C: consultazione, cooperazione e consenso. Anche i sistemi occidentali si basano sulle tre C, ma in modo molto diverso: competizione, confronto e conflitto".