I giudici della Corte Internazionale di Giustizia martedì si sono pronunciati contro l'emissione di ordini di emergenza per fermare le esportazioni di armi tedesche verso Israele, aggiungendo di rimanere profondamente preoccupati per le condizioni a Gaza.

Ma la Corte non ha nemmeno accolto la richiesta tedesca di respingere il caso, in modo che possa andare avanti.

Il Nicaragua aveva chiesto all'ICJ, noto anche come Tribunale Mondiale, di ordinare alla Germania di fermare le esportazioni di armi militari a Israele e di riprendere il finanziamento dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi UNRWA, affermando che c'era un serio rischio di genocidio a Gaza.

Il tribunale ha rifiutato di emettere qualsiasi ordine, affermando che le circostanze attuali presentate dal Nicaragua non erano tali da richiedere l'emissione di misure di emergenza.

"La Corte rimane profondamente preoccupata per le catastrofiche condizioni di vita dei Palestinesi nella Striscia di Gaza, in particolare, in considerazione della prolungata e diffusa privazione di cibo e di altri beni di prima necessità a cui sono stati sottoposti", ha aggiunto il giudice presiedente Nawaf Salam.

Il Nicaragua accusa Berlino di violare il diritto umanitario internazionale e la Convenzione sul Genocidio del 1948, continuando a fornire armi a Israele, dopo che i giudici della Corte Internazionale di Giustizia avevano stabilito a gennaio che era plausibile che Israele avesse violato alcuni diritti garantiti dalla Convenzione sul Genocidio durante l'assalto a Gaza.

La causa principale andrà avanti e il prossimo passo sarà la possibilità per la Germania di sollevare un'obiezione preliminare alla giurisdizione del tribunale.

Probabilmente ci vorranno anni prima che l'ICJ raggiunga una sentenza definitiva sul caso. Il tribunale non ha modo di applicare le sue sentenze.

Israele nega fermamente le accuse di genocidio. Ha lanciato la sua attuale campagna militare a Gaza con l'obiettivo di distruggere Hamas, il gruppo militante palestinese che ha attaccato il sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo circa 1.200 persone e prendendo 253 ostaggi, secondo i calcoli israeliani.

Più di 34.000 palestinesi sono stati uccisi durante la campagna israeliana a Gaza, secondo le autorità sanitarie locali, e la piccola enclave è stata in gran parte ridotta in macerie.