ROMA (MF-DJ)--Le sanzioni varate da Unione Europea e Stati Uniti dopo l'aggressione dell'Ucraina non hanno impedito alla principale banca russa di chiudere in utile il 2022. Ieri Sberbank, l'istituto moscovita controllato dalla banca centrale e colpito lo scorso anno da importanti deflussi di liquidità, ha annunciato i risultati annuali che vedono il conto economico ancora in territorio positivo nonostante il prevedibile arretramento.

I profitti, scrive Milano Finanza, sono scesi del 75,7% a 300,2 miliardi di rubli (poco più di 4 miliardi di euro) e hanno beneficiato della performance positiva che il gruppo ha registrato nella seconda metà dell'anno. Complessivamente il margine di interesse è salito del 5,2% a 1.700 miliardi di rubli, mentre le commissioni si sono attestate a 614,5 miliardi con una crescita del 6,2%. In base ai Russian accounting standards, i principi contabili adottati nella Federazione Russa dove l'uso dell'Ifrs non ha ancora pienamente preso piede, Sberbank avrebbe chiuso il 2022 con profitti in rialzo del 44% su base tendenziale. L'andamento, secondo diversi analisti finanziari, sarebbe in buona parte riconducibile alla buona verve del rublo che, dopo un crollo iniziale all'indomani dell'invasione, si è progressivamente apprezzato nel corso dell'anno.

"Il 2022 ha messo alla prova la nostra resistenza e forza per resistere agli shock esterni, la capacità di rimodellare rapidamente la nostra attività e adattare le tecnologie", ha commentato il ceo dell'istituto, Herman Gref. Nel suo intervento il banchiere ha ricordato che nel corso dell'anno il numero dei clienti di Sberbank è aumentato di quasi 3 milioni, mentre i nuovi prestiti corporate sono stati di 15 mila miliardi di rubli e quelli retail di 4.800 miliardi. Sicurezza reale o apparente?

La discutibile trasparenza delle istituzioni russe impone prudenza. Vero è comunque che, già prima dell'estate, il governo di Mosca ha avviato approfondimenti per mettere in sicurezza parte del proprio sistema bancario. Il progetto sarebbe quello di integrare Vtb, Otkritie e Rncb nell'ambito di un'operazione per certi aspetti simile a quella realizzata nel decennio scorso in Grecia quando sono stati fusi i quattro maggiori istituti del paese: Banca Nazionale di Grecia, Eurobank, Piraeus e Alpha Bank. La banca centrale guidata da Elvira Nabiullina avrebbe iniziato a ragionare sull'ipotesi nei mesi scorsi, anche alla luce delle pesanti sanzioni che l'occidente ha comminato alla finanza russa.

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1808:58 gen 2023


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January 18, 2023 03:00 ET (08:00 GMT)