MILANO (MF-DJ)--Alcune delle più grandi aziende del mondo stanno lottando per cercare di definire ciò che si qualifica come energia verde. In gioco ci sono crediti d'imposta del valore di miliardi di dollari ai sensi della nuova legge sul clima degli Stati Uniti per una delle tecnologie di energia pulita più pubblicizzate.

I leader del settore come Bp e NextEra Energy stanno discutendo con società di energia rinnovabile come Vestas Wind Systems e Intersect Power sui crediti d'imposta per l'idrogeno, un carburante che, se prodotto da energia rinnovabile, potrebbe ridurre le emissioni di carbonio derivanti da trasporti e altri settori industriali sostituendo petrolio e gas.

Il dibattito riguarda quali tipi di idrogeno dovrebbero essere classificati come "puliti" e ricevere pertanto i crediti d'imposta. Gli incentivi sono considerati vitali per rendere competitivo il costo dell'idrogeno pulito rispetto all'idrogeno ricavato dal gas naturale, che può essere parecchie volte più economico ma emette carbonio nel processo di produzione.

Le imprese sia di grandi che di piccole dimensioni si stanno riposizionando per cercare di attingere a parte dell'ondata di nuovi fondi governativi derivanti dall'Inflation Reduction Act, la nuova legge di sussidi statunitense siglata lo scorso anno. Le regole che definiscono l'ammissibilità per i crediti d'imposta sull'idrogeno, ora in fase di redazione da parte dell'Internal Revenue Service e del Dipartimento del Tesoro, sono tra le più controverse perché potrebbero influenzare le decisioni di investimento e lo sviluppo di un intero settore.

"Le decisioni che l'Irs e il Tesoro prenderanno su questo sposteranno assolutamente miliardi di dollari in futuro", ha spiegato Danny Cullenward, direttore delle politiche di CarbonPlan, un'organizzazione no profit che analizza le soluzioni climatiche. "Il grande rischio è buttare via massicci sussidi che non fanno nulla". La sua principale preoccupazione sono i criteri vaghi che suscitano interesse nei crediti d'imposta o aumentano le emissioni senza potenziare la tecnologia di base per produrre idrogeno.

La maggior parte dei progetti di idrogeno pulito proposti utilizza macchine chiamate elettrolizzatori che separano l'acqua in idrogeno e ossigeno. Quando gli elettrolizzatori funzionano con elettricità prodotta da fonti rinnovabili, tale idrogeno è considerato pulito o verde. Il problema è che gli elettrolizzatori attualmente consumano enormi quantità di energia per produrre una piccola quantità di idrogeno.

Alcune aziende energetiche e startup com Plug Power hanno proposto di produrre l'idrogeno utilizzando la corrente derivante dalla rete elettrica - parte della quale è generata usando combustibili fossi - e di acquistare certificati di energia rinnovabile legati ad altri progetti green per qualificare comunque l'idrogeno come pulito.

Secondo altre società di energia pulita come Vestas e Intersect, tuttavia, tali imprese dovrebbero dimostrare di utilizzare effettivamente energia verde, facendo corrispondere il consumo di elettricità dell'impianto di idrogeno alla produzione di energia rinnovabile su base oraria e assicurandosi che il progetto verde sia situato nella stessa regione. In caso contrario, hanno sottolineato, alcuni impianti di idrogeno legati alla rete elettrica non sarebbero di fatto green e potrebbero a volte essere più intensivi in termini di emissioni di carbonio rispetto all'idrogeno convenzionale ricavato dal gas naturale, dato che alcune regioni continuano a dipendere dal carbone per la produzione di elettricità.

"È un comportamento molto egoistico, guidato dalla disponibilità di un sussidio davvero succulento", ha dichiarato in un'intervista Raffi Garabedian, amministratore delegato di Electric Hydrogen, specializzata nella realizzazione di elettrolizzatori più efficienti per ridurre il costo dell'idrogeno verde.

Alcune delle aziende di energia rinnovabile che sostengono standard più severi potrebbero trarne vantaggio perché hanno pianificato progetti che sarebbero collegati all'energia verde in loco senza utilizzare la rete.

Secondo altri analisti e dirigenti del settore come Sheldon Kimber, ceo di Intersect Power, un approccio graduale che inasprisce le restrizioni nel tempo potrebbe essere un compromesso realistico.

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(END) Dow Jones Newswires

February 13, 2023 04:26 ET (09:26 GMT)