Il piano prevede un buyback da 500 milioni di euro, che sarà eseguito il prossimo anno, e dividendi cumulati per 5,2-5,6 miliardi di euro (4,5 miliardi nel piano precedente) con 2,5-3 miliardi a disposizione per acquisizioni contro i 4 miliardi stanziati nel piano precedente.

"E' un piano di crescita", ha commentato il Ceo Philippe Donnet in un press briefing, parlando di "obiettivi ambiziosi".

E sui fondi disponibili per eventuali acquisizioni il manager ha detto che 3 miliardi "sono un buon numero". "Vogliamo raggiungere il giusto equilibrio tra il capitale che restituiamo agli azionisti e quello investito nella crescita".

Donnet, al timone di Generali dal 2016, è finito nel mirino di due importanti soci -- Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio -- che gli imputano una strategia sull'M&A poco aggressiva e sono contrari al rinnovo del suo mandato in scadenza ad aprile.

"L'M&A non è la parte più importante del piano perché non si basa una strategia sull'M&A. L'M&A resta uno strumento per accelerare la creazione di valore per gli azionisti", ha detto Donnet.

La reazione del mercato è positiva, ma senza strappi al rialzo. Alle 15,25 il titolo sale dello 0,35% dopo che in mattinata ha superato anche +1%.

Gli analisti si dicono sorpresi, oltre che dal buyback, dal target sugli utili (cagr 6-8% in termini di Eps) che, sottolinea Jefferies, è un po' più alto rispetto a quello fissato dalla rivale Allianz.

Nel board di ieri Caltagirone ha votato contro il piano, passato con 11 voti su 13 consiglieri, mentre Romolo Bardin, rappresentante di Del Vecchio, non ha partecipato per il poco tempo che ha avuto per esaminare la nuova strategia proposta da Donnet.

I due imprenditori, in un patto con Crt che raccoglie il 15,6%, potrebbero nei prossimi mesi presentare un piano alternativo, insieme a una lista per il rinnovo del Cda con una loro proposta per il ruolo di AD, secondo fonti vicine alla situazione.

Donnet può contare invece sull'appoggio della maggioranza del consiglio uscente, che presenterà una sua lista per il rinnovo del board, del primo azionista Mediobanca (13% del capitale e 17% dei diritti di voto) e di De Agostini che voterà alla prossima assemblea con il suo 1,4% seppur in uscita dall'azionariato.

PER M&A SI GUARDA A GRAN BRETAGNA E USA PER ASSET MANAGEMENT

Nel precedente piano, Generali ha speso poco più di 3 miliardi per acquisizioni in Europa e Asia. Oggi continua a guardare ad acquisizioni nel settore assicurativo ai mercati europei in cui è già presente, in particolare nel comparto senior care, e ad aree selezionate in Asia, oltre al comparto viaggi negli Usa. Per l'asset management guarda anche a Stati Uniti e Gran Bretagna, ha aggiunto Donnet.

Per ciò che riguarda le strategie di crescita di Banca Generali, Donnet ha rinviato all'Investor day della controllata nel wealth management che si terrà a febbraio.

"Siamo soddisfatti come azionisti di controllo di Banca Generali", si è limitato a dire.

Nel piano 2024 è attesa una crescita di oltre 4% nella raccolta premi del Danni non Auto e un valore della nuova produzione Vita al 2024 di 2,3-2,5 miliardi.

Gli investimenti in trasformazione digitale saranno pari a 1,1 miliardi di euro (+60%).

Il piano include anche impegni sulla sostenibilità, tra cui la crescita di premi derivanti da prodotti sostenibili (cagr del 5%-7% al 2024) e la completa integrazione dei criteri Esg negli investimenti diretti del portafoglio gestioni separate di Gruppo entro il 2024. Generali ridurrà inoltre del 25% le emissioni di anidride carbonica del portafoglio di azioni e obbligazioni societarie.

(Gianluca Semeraro, in redazione a Roma Stefano Bernabei)