MILANO (MF-DJ)--È un passo avanti apprezzabile il fatto che l'Ama abbia presentato un piano industriale (ne abbiamo dato conto nei giorni scorsi), che speriamo risponda a molte delle evidenti criticità nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti.

Sono previsti, si legge sull'edizione di Roma de Il Corriere della Sera, 700 milioni di investimenti, 93 dei quali nel 2023, e seicento assunzioni, con l'obiettivo - tra l'altro - di portare la raccolta differenziata al 60 per cento dall'attuale 45. Obiettivo non troppo ambizioso e quindi raggiungibile.

Tra le misure annunciate, lo ricordiamo brevemente, c'è il rafforzamento degli interventi di pulizia e spazzamento con l'introduzione di servizi ad hoc per il decoro di cento piazze. Sono previsti trecento nuovi mezzi e otto nuovi centri raccolta entro il 2026, con una capacità fino a 40mila tonnellate.

Due azioni ci sembrano importanti: la raccolta porta a porta - che caratterizza in positivo altri paesaggi urbani italiani ed europei - dovrebbe essere portata dall'attuale 33 al 45 per cento; e dovrebbe essere aumentato del 20 per cento il prelievo delle utenze non domestiche, cioè gli scatoloni che molti negozianti e molti uffici accatastano intorno ai cassonetti.

Infine gli impianti: vengono confermati il termovalorizzatore da 600mila tonnellate, i due biodigestori già autorizzati, due centri per il trattamento di carta e plastica e altri quattro impianti più piccoli.

L'insieme degli interventi dovrebbe liberare parzialmente Roma dalla necessità di esportare spazzatura (cosa che per qualche anno si continuerà a fare) e dunque aumentare l'autonomia nella gestione del sistema rifiuti dall'attuale 13 al 70 per cento entro il 2028.

red/ann

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January 23, 2023 02:46 ET (07:46 GMT)