(Alliance News) - L'indice delle blue chip meneghino ha terminato in passivo venerdì, fluttuando intorno a quota 23.700, con le sale trading che sono rimaste guardinghe tra le persistenti preoccupazioni per una recessione, le incerte prospettive riguardanti l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse da parte delle maggiori banche centrali.

Proprio sulla politica monetaria, per quanto riguarda le possibili mosse della Federal Reserve, sul FedWatch Tool della piattaforma CME Group - utilizzando i future anche in base anche all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR - l'aumento del tasso principale per la riunione del 1 febbraio dicembre ha una probabilità prezzata al 67% sull'intervallo superiore compreso fra 450/475 bps. Il 33% invece ha la probabilità di un aumento nell'area 475/500 bps.

A livello nazionale, il Senato italiano ha approvato giovedì sera il bilancio del governo per il 2023, quindi prima della fine dell'anno ed evitando quindi l'istituto dell'esercizio provvisorio. La prima Finanziaria del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni porta il deficit per il prossimo anno al 4,5% del PIL, stanziando oltre EUR21 miliardi di agevolazioni fiscali e bonus per aiutare imprese e famiglie a far fronte alla persistente crisi energetica.

Così, al termine delle contrattazioni, il FTSE Mib ha chiuso in rosso dell'1,5% a 23.706,96, terminando quindi il 2022 con una contrazione di oltre il 13%. Sull'intervallo annuale, si ricorda il minimo di quota 20.183 mentre il massimo è stato di 28.212,39.

Fra i listini minori, il Mid-Cap ha chiuso in passivo dell'1,1% a 39.374,15, lo Small-Cap è salito poco sopra la parità a 27.739,53 mentre l'Italia Growth ha terminato in rialzo dello 0,1% a 9.250,52.

In Europa, il CAC 40 di Parigi ha ceduto l'1,6%, il FTSE 100 di Londra ha perso lo 0,8%, mentre il DAX 40 di Francoforte ha chiuso in flessione dell'1,1%.

A Milano, sul listino principale di Piazza Affari, ha chiuso in rosso anche Amplifon - dopo essere stato l'unico rialzista per buona parte della seduta - calando dello 0,2% al suono finale della campanella.

Telecom Italia cede invece il 3,8%, virando al ribasso dopo due sedute chiuse in verde.

Enel ha chiuso in flessione dell'1,4% dopo aver fatto sapere che Enel Brasil, controllata tramite la società quotata cilena Enel Américas, ha perfezionato la cessione dell'intera partecipazione detenuta nella società brasiliana di distribuzione di energia elettrica CELG Distribuição – CELG D, pari a circa il 99,9% del capitale sociale di quest'ultima, a Equatorial Participações e Investimentos, società controllata da Equatorial Energia.

In rosso anche un'altra importante partecipata statale, Eni. Il titolo del Cane a sei zampe - giù del 2,3% - ha fatto sapere giovedì che Plenitude, attraverso la sua controllata statunitense Eni New Energy US, ha acquisito l'impianto fotovoltaico di Kellam, da 81 MW, situato nel nord del Texas, a 80 km dal complesso metropolitano di Dallas Fort Worth. L'impianto, ceduto da Hanwha Qcells USA, si aggiunge agli altri asset in Texas e nel resto degli Stati Uniti in portafoglio di Plenitude, che con questa operazione raggiunge una capacità installata di 878 MW nel mercato statunitense. L'impianto è costruito su oltre 150 ettari di terreno e l'energia prodotta sarà venduta a una compagnia elettrica locale.

Nel segmento cadetto, Cembre arretra dell'1,6%, dopo l'1,6% di attivo della seduta precedente.

Tod's cala invece del 2,0%, dopo l'attivo della vigilia con l'1,5%.

Tinexta perde l'1,7%. La società ha fatto sapere mercoledì della sottoscrizione di un accordo vincolante per l'acquisizione del 20% del capitale di Defence Tech Holding Società Benefit tramite un veicolo interamente detenuto.

Sul lato rialzista del listino, acquisti su Wiit, che chiude avanti del 2,0% inanellando la sua terza seduta di fila sul lato dei rialzisti.

Fa bene anche Ariston Holding, che si porta avanti del 2,3%, bissando il verde della vigilia con l'1,6%.

Sullo Small-Cap, Seri Industrial chiude salendo del 3,6%. Il titolo registra un volume insolitamente alto con oltre 237.000 pezzi scambiati su una media a tre mesi di circa 87.000.

Landi Renzo sale invece del 2,0%, in scia al verde della vigilia con l'1,1%.

Conafi cede il 2,3%, terminando per la terza seduta di fila sul lato dei ribassisti.

Next Re arretra dello 0,9%. La società ha di recente comunicato che è stato sottoscritto con IHC Verona Srl, società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di AHC International Consulting AG, il contratto definitivo di compravendita relativo all'immobile a destinazione d'uso alberghiera ubicato a Verona, per un prezzo di vendita pari ad EUR7,4 milioni oltre imposte.

Fra le PMI, Alfonsino arretra con il 3,9%, ritracciando dopo il verde di ieri con l'8,4%.

Almawave sale invece con lo 0,8%, dopo lo 0,7% di attivo della sessione precedente.

Farmacosmo porta a casa un attivo di oltre l'11%, dopo avere chiuso in verde anche alla vigilia seppure con lo 0,5%. Titolo che ha registrato un alto volume di scambi, con oltre 89.000 pezzi passati di mano rispetto a una media a tre mesi di 18.700.

A New York, giovedì, il Dow Jones sta cedendo lo 0,8% al pari dell'l'S&P, mentre il Nasdaq sta cedendo lo 0,9%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0686 contro USD1,0665 di giovedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2058 da USD1,2060 di giovedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD83,94 al barile da USD83,20 al barile di giovedì sera.

L'oro, invece, scambia a USD1.815,34 l'oncia da USD1.814,70 l'oncia di mercoledì sera. Proprio sul lingotto, questo potrebbe comportarsi relativamente bene nel 2023, anche se i tassi reali statunitensi sono significativamente meno favorevoli rispetto agli anni precedenti, scrive Pictet Management in un analisi di previsione a firma di Luc Luyet.

Anche se i tassi reali statunitensi potrebbero non salire molto al di sopra dei loro livelli attuali - erano all'1,5% il 22 dicembre - è probabile che rimangano ben in territorio positivo nel 2023, rendendo il prezzo dell'oro costoso rispetto ai soli tassi reali.

"Ma la domanda di investimento per l'oro è guidata anche dalle tendenze del dollaro USA, dal timore di un'inflazione elevata e dalle incertezze globali. In particolare, la nostra previsione di un certo indebolimento del biglietto verde dovrebbe favorire l'oro. La nostra proiezione a 12 mesi è di USD1.880 per oncia troy", scrive l'asset management svizzero.

Nel calendario economico di lunedì, alle 0945 CET, verrà pubblicato l'indice dei direttori degli acquisti del manifatturiero italiano, poi cinque minuti dopo quello della Francia, poi della Germania e alle 1000 CET arriverà quello relativo all'Eurozona.

Le borse di Londra e New York resteranno chiuse.

Fra le società di Piazza Affari, non sono previste particolari comunicazioni.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

Commenti e domande a redazione@alliancenews.com

Copyright 2022 Alliance News IS Italian Service Ltd. Tutti i diritti riservati.