Intorno alle ore 11,15 italiane, i futures sul greggio Brent scambiano in rialzo di 1,21 dollari, o dell'1,5%, a 81,27 dollari il barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate guadagna 1,26 dollari, o l'1,7%, a 76,34 dollari il barile.

Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono calate di 9,2 milioni di barili la scorsa settimana, in base ai dati Eia, laddove gli analisti in un sondaggio Reuters avevano previsto un calo di 2,2 milioni di barili.

Il calo è stato determinato da una forte diminuzione delle importazioni di greggio negli Stati Uniti a causa del maltempo invernale che ha bloccato le raffinerie e ridotto il traffico sulle strade.

I prezzi del petrolio hanno tratto sostegno anche dalle speranze di ripresa economica della Cina.

La banca centrale cinese ha annunciato ieri un profondo taglio delle riserve bancarie, con un'operazione che inietterà circa 140 miliardi di dollari di liquidità nel sistema bancario e invierà un forte segnale di sostegno a un'economia fragile e a mercati azionari in calo.

Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente sono rimaste al centro dell'attenzione: nell'ultimo incidente marittimo, la società svedese Maersk ha detto che le esplosioni nelle vicinanze hanno costretto due navi gestite dalla propria controllata statunitense e che trasportavano rifornimenti militari statunitensi a tornare indietro mentre transitavano nello stretto di Bab al-Mandab, al largo dello Yemen.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)