BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. 
Salvata dallo Stato nel 2017, Monte dei Paschi (MPS) si è ristrutturata sotto la guida dell'Amministratore Delegato Luigi Lovaglio, che ha messo a segno un aumento di capitale "make-or-break" nel novembre 2022.
I ricavi, comprese le commissioni nette, si sono rafforzati nel quarto trimestre rispetto a quello precedente, ma il risultato è stato favorito soprattutto da un effetto fiscale positivo e dal rilascio di fondi che Monte dei Paschi aveva accantonato per coprire eventuali rischi legali.
Dopo le sentenze positive emesse nei mesi scorsi in una serie di casi che coinvolgevano la banca, MPS è stata in grado di liberare 466 milioni di euro di accantonamenti contro i rischi.
La banca, che attualmente è controllata al 39% dallo Stato dopo il successo del collocamento di una quota sul mercato a novembre, ha dichiarato che pagherà 315 milioni di euro come dividendi, due anni prima del previsto e per la prima volta dal 2011.
Tenendo conto dei piani di distribuzione, MPS ha dichiarato che il suo capitale di base ammonta al 18% delle attività ponderate per il rischio, ben al di sopra di quello dei leader del settore UniCredit (16%) e Intesa Sanpaolo (13%).
Migliorando la sua precedente previsione, a novembre Lovaglio aveva detto che l'utile netto avrebbe superato 1,1 miliardi di euro nell'intero anno.
Gli analisti intervistati dalla banca avevano previsto un utile di 1,3 miliardi di euro.
L'utile netto nel 2023 si è invece attestato a 2,05 miliardi di euro, in quanto l'aumento dei tassi ha fatto salire le entrate dai prestiti di quasi il 50% e i costi sono diminuiti dopo che MPS ha utilizzato il denaro dell'ultimo aumento di capitale per finanziare le costose uscite volontarie del personale.
(1 dollaro = 0,9296 euro) (Servizio di Valentina Za, redazione di Alessandro Parodi & Shri Navaratnam)
