MILANO, 25 gennaio (Reuters) - La campagna di acquisizioni nel settore finanziario italiano condotta da Ion, la fintech di Andrea Pignataro, ha spinto la Banca d'Italia ad un esame approfondito della complessa struttura proprietaria del gruppo.

Lo hanno riferito due fonti a conoscenza della situazione, spiegando che l'attenzione della Banca d'Italia nei confronti di Ion è legata anche all'enorme massa di dati finanziari sensibili che il gruppo gestisce dopo gli investimenti effettuati in Italia.

Il faro di Via Nazionale evidenzia la crescente attenzione su un gruppo che ha investito 6 miliardi di euro in Italia negli ultimi anni, guadagnando un ruolo di primo piano nel settore finanziario come fornitore di servizi rilevanti e acquisendo il controllo di dati sensibili.

La rilevanza di Ion nell'industria finanziaria italiana si è resa evidente un anno fa, quando il gruppo di software bancario fondato dall'imprenditore Pignataro è stato oggetto di un attacco ransomware che ha colpito l'operatività sui derivati di diversi broker.

Mentre secondo una fonte l'indagine della Banca d'Italia è in corso da tempo, l'altra riferisce che le richieste di informazioni si sono intensificate nel corso degli ultimi mesi del 2023.

La Banca d'Italia non ha commentato, mentre non è stato possibile avere al momento un commento da Ion.

Nelle scorse settimane Ion ha ottenuto l'autorizzazione del governo italiano, nell'ambito dei poteri del Golden Power, all'acquisizione di Prelios.

Tuttavia, secondo alcune fonti, il governo avvierà una nuova indagine sull'operazione, nel caso in cui Ion costituisse pegno sulle azioni della stessa Prelios come garanzia per il finanziamento dell'operazione.

(Valentina Za, Giuseppe Fonte, versione italiana Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)