MILANO (MF-DJ)--Il patron di Mediobanca Enrico Cuccia riteneva l'estate periodo ideale per costruire ambiziose operazioni, approfittando della distrazione della comunità finanziaria. Se poi all'estate si aggiunge anche il tourbillon elettorale si ottiene uno schermo quasi perfetto. Di certo in questi mesi mesi estivi non molti hanno dedicato attenzione all'azionariato di Banco Bpm, dove JpMorgan - scrive MF - si sta mostrando particolarmente attiva. Se il 12 luglio la banca americana si era proiettata al 7,6% (il 2,7% attraverso azioni con diritto di voto), lo scorso 3 agosto la quota è scesa al 5,2% e risulta oggi quasi integralmente composta da posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. Nulla di strano per una banca internazionale che abitualmente investe in società a capitale diffuso quale è appunto il Banco. Se non che JpMorgan è stata anche advisor del Credit Agricole nel blitz che qualche mese fa ha portato l'istituto francese al 9% del gruppo guidato da Giuseppe Castagna. Un collegamento tra la quota degli americani e quella francese è sempre stato escluso. Resta il fatto che i due gruppi hanno oggi in mano quasi il 15% di piazza Meda, partecipazione di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro socio. Nella distrazione estiva il dettaglio è sfuggito a molti ma, a Roma, non a tutti.
Banco BPM S.p.A. è il 3° gruppo bancario italiano. L'attività è organizzata attorno a 6 poli principali:
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Banco BPM S.P.A. è quindi un gruppo di servizi finanziari a tutti gli effetti che, oltre alle principali attività bancarie commerciali e retail, fornisce un'ampia gamma di prodotti, servizi finanziari e attività a valore aggiunto alla propria clientele.
A fine 2023 il gruppo gestisce 102,5 MldEUR di depositi e 129,3 MldEUR di crediti.
La commercializzazione di prodotti e servizi avviene attraverso una rete di 1.437 agenzie in tutta Italia.