MILANO (MF-DJ)--Se qualcuno vuole comprare Banco Bpm non verranno erette barricate ma occorre pagare il giusto prezzo. E' cristallino il pensiero dell'a.d. dell'istituto di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, sul tema del risiko bancario. "Non puoi comprare qualcosa che vale di piú a un prezzo di sconto. Oggi, anche con questo piano, abbiamo dovuto far capire qual è il valore della banca. Se qualcuno ci compra mica facciamo le barricate, ma dovrá pagare il prezzo giusto", ha spiegato in conferenza stampa, dopo la presentazione del piano industriale e dei risultati finanziari.

Nel corso dell'appuntamento è stato osservato che nel contesto bancario

attuale la banca potrebbe anche finire preda di un'offerta ostile. "Noi

abbiamo giá tentato di difenderci con il piano di stamattina", ha

risposto il ceo. "Il mercato a furia di parlare di questa o quell'altra

possibile fusione, forse si è dimenticato un pò del valore stand alone

di questa banca. Così - ha proseguito - abbiamo voluto mostrare i numeri

di questa banca, che stand alone potrá valere oltre un miliardo di euro

di utile al 2024. Quindi è appetibile, ma va comprata al prezzo giusto e

non a sconto. Quindi se qualcuno propone acquisizione ben pagata, ben

venga. Gli imprenditori che sentiamo ci continuano a dire che sarebbe

importante avere piú player importanti a sostenere crescita del Paese. Se

qualcuno ci compra non facciamo le barricate ma se qualcuno ci compra

dovrá pagare il prezzo giusto".

Il provvedimento governativo che ha messo un tetto al possibile sfruttamento delle imposte differite in caso di fusioni e acquisizioni non rappresenta un freno. "In questi 12 mesi Banco Bpm ha dimostrato di avere una posizione ottima in tema di redditivitá, questi sono i driver che devono spingere in operazioni di consolidamento; le Dta sono un incentivo in piú. Era un incentivo per chiudere qualcosa che poi non c'è stata l'opportunitá di fare", ha aggiunto. "La situazione macro influisce molto sul contesto aggregativo, io ho tentato in molti modi di stimolare i colloqui perchè sono convinto che ci sono tantissime sinergie da estrarre; ora abbiamo tutti l'oppotrtunitá di guardare al nostro interno e capire se continuare. Non saranno le Dta a dare la risposta".

Castagna non ha nascosto il desiderio di cercare nuovi soci dopo lo scioglimento del patto di consultazione tra la societá Ggg di Giorgio Girondi, Calzedonia, Sandro Veronesi e Dario Tommasi che riuniva il 4,694% del capitale di Banco Bpm. "Siamo dispiaciuti" dello scioglimento del Patto. "In un momento di ristrutturazione non è facile mettere insieme degli azionisti che possono dare supporto alla banca. Ci piaceva avere un nucleo di investitori imprenditori, forse abbiamo fatto troppo bene in questi mesi e chi ha investito ha pensato anche che fosse un ottimo affare disinvestire. Forse con questo nuovo piano di valore stand alone riusciremo a creare un nuovo nucleo di imprenditori. E' bello avere alle spalle azionisti che vedi costantemente e con cui ti confronti. Siamo una public company, siamo contenti di esserlo, ma ci fa piacere avere azionisti stabili con cui confrontarsi", ha osservato.

Non c'è margine di manovra per una fusione con B.Mps, principalmente a causa "delle dimensioni", ha detto il banchiere, mentre il dossier B.Carige non è attraente. "Purtroppo le dimensioni di Carige non ci consentirebbero un'operazione di trasformazione della banca; servirebbe troppo tempo per crescere. Poi in Liguria siamo la seconda banca e in queste trattative noi siamo anche azionisti del Fitd quindi diventa ancora piú complicato, non ci attira".

Quanto a B.Mps: "Noi non abbiamo snobbato nessuno, la trattativa di Unicredit mi pare abbia messo davanti il grande onere di ristrutturazione" di B.Mps. "Non ce la sentivamo di entrare in una situazione così complicata, non ci sembrava possibile per le nostre dimensioni. Abbiamo sempre detto di poter guardare alle singole aree geografiche". "Avremmo potuto guardare ad alcune parti, ma piú per un discorso di dare un nostro contributo", ha aggiunto.

L'istituto non ha preso in considerazione una fusione con Mps

principalmente per i suoi "numeri importanti".

In merito all'eventuale ipotesi di una cordata composta dai maggiori attori del sistema bancario per rilevare Mps, Castagna ha replicato: "Sono molto rispettoso del lavoro che sta facendo il governo, è un azionista molto ben preparato. Noi, in tempi non sospetti, avevamo dato disponibilitá se ci fosse stato da guardare a singole parti. In termini di un nostro contributo generico, ma non di un interesse specifico a fare quell'operazione".

Rispondendo a una domanda su una possibile operazione di fusione con

Unicredit entro l'anno Castagna ha aggiunto: "mi sembrano casi un pò

scolastici. Il nostro driver è sempre lo stesso: estrarre valore per gli

azionisti".

Di fatto il banchiere ha notato che oggi "non" vede "banche interessate a fare nulla in tema di M&A".

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

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0518:00 nov 2021

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November 05, 2021 13:01 ET (17:01 GMT)