MILANO (MF-DJ)--Quando nel 1998 Deutsche Bank conquistò per oltre 10 miliardi di dollari la Bankers Trust, allora ottava banca americana, a molti osservatori sembrò che l'Europa stesse tornando al centro della finanza globale. Non si trattava del resto di una mossa isolata. L'apripista fu Bnp Paribas che nel 1979 si aggiudicò la californiana Bank of the West, seguita qualche anno dopo dal Credit Suisse con il blitz sulla First Boston e dalla Hsbc che conquistò la Marine Midland Bank. Perfino la Comit di Enrico Braggiotti nel 1988 tentò di sbarcare a Manhattan strappando la Irving Bank dalla morsa della Bank of New York, ma il veto della Fed e l'ingombrante presenza dell'Iri nel capitale dell'istituto di Piazza Scala mandarono a monte l'operazione.

Un quarto di secolo dopo le geografie nel mondo della finanza sono cambiate radicalmente. Lo dimostra la classifica delle World's Best Banks 2022 di Global Finance, il mensile in inglese del gruppo Class Editori, realizzata sulla base di informazioni fornite da banche e provider indipendenti e di indicazioni raccolte tra analisti, manager ed esperti di tecnologia. In primo luogo viene esaminata la performance dell'istituto nel corso dell'anno precedente e della prima metà dell'anno in corso. Su questi dati Global Finance applica un algoritmo proprietario che elabora un punteggio. Nel dettaglio, l'algoritmo soppesa una serie di criteri che include la conoscenza delle condizioni locali e dei bisogni della clientela, la forza finanziaria, le relazioni strategiche, la governance, le politiche di prezzo, gli investimenti e il livello di innovazione in prodotti e servizi. Una volta ristretto il campo, i giudici esaminano i criteri finali, inclusi il raggio di copertura globale, le dimensioni e la competenza dello staff, il servizio alla clientela, la gestione dei rischi e l'utilizzo della tecnologia. In generale, a parità di punteggio, gli operatori locali vengono preferiti a quelli globali e quelli privati a quelli pubblici.

In vetta alla classifica di quest'anno non c'è un gigante di Wall Street o della City ma la Dbs Bank di Singapore. Sia chiaro: l'istituto guidato da Piyush Gupta non è un peso piuma. Non solo in termini dimensionali Dbs è la maggiore banca del Sud-est asiatico e tra le più grandi del continente, ma è anche tra le più attive Nella trasformazione digitale. Solo nel 2009 però si trattava di un intermediario del tutto tradizionale con performance e servizi nella media. L'anno della svolta è stato il 2014, quando Gupta ha deciso di accelerare sulla digitalizzazione. Una scelta, si mormora, presa a valle di un incontro con il ceo di Alibaba Jack Ma che proprio in quegli anni stava lanciando le prime sfide al sistema bancario internazionale. Facendo leva sulle nuove tecnologie e sui trend delle nuove generazioni Gupta ha trasformato la banca in una «start up da 30 mila dipendenti», come adesso la chiama. Nel 2016 per esempio Dbs ha lanciato la prima digital bank in India, che in appena un anno ha raggiunto un bacino di oltre un milione di clienti. Nel 2017 ha annunciato una piattaforma che consente ai computer e alle app di comunicare tra di loro, accelerando i processi e migliorando lo standard dei servizi. Risultati che, ASsieme a molti altri, quest'anno le hanno garantito il titolo di migliore banca del mondo.

Come World's Best Corporate Bank Global Finance ha invece premiato la Jp Morgan di Jamie Dimon, mentre tra le europee si trovano la spagnola CaixaBank (guidata da Gonzalo Gortázar) come World's Best Consumer Bank, Hsbc come World's Best Emerging Markets Bank, la francese Société Générale come World's Best Frontier Markets Bank e l'altra francese Bnp Paribas come World's Best Transactional Bank. Tornando in America, la canadese Cibc Mellon è stata insignita del premio di World's Best Sub-custodian Bank.

Digitalizzazione e sostenibilità sono oggi le sfide principali per il sistema bancario. Da un lato gli istituti sono alle prese non solo con una clientela in rapida trasformazione e sempre più attenta alla rapidità e all'efficienza del servizio, ma anche con la concorrenza sempre più serrata dei nuovi intermediari, dalle challenger bank alle neobank, dalle fintech alle bigtech. Dall'altro lato le tematiche Esg si sono imposte all'attenzione dei banchieri, pungolati da mercato e regolatori, come dimostra il recente stress test della Bce sui rischi climatici. Global Finance segue con attenzione questi due ambiti strategici cui dedica diversi riconoscimenti. I Sustainable Finance Awards per esempio valutano le principali attività Esg degli istituti, come la crescita nel comparto degli strumenti finanziari sostenibili e dei green bond, l'allineamento agli standard internazionali e il grado di innovazione a livello di prodotti. A esaminare i dati è una giuria indipendente che analizza le politiche di governance, i risultati nel finanziamento di attività sostenibili in termini ambientali e sociali, il posizionamento nel settore e le valutazioni delle terze parti. I global award di quest'anno sono andati a Société Générale (Outstanding Leadership in Sustainable Finance), Bbva (Outstanding Leadership in Green Bonds), Standard Chartered (Outstanding Leadership in Social Bonds), Ing (Outstanding Leadership in Sustainable Bonds), Dbs (Outstanding Leadership in Transition / Sustainability-Linked Bonds), Santander (Outstanding Leadership in Transition / Sustainability-Linked Loans), Bank of China (Outstanding Leadership in ESG-Related Loans), ancora Dbs (Financial Leadership in Sustaining Communities), Scotiabank (Outstanding Leadership in Sustainability Transparency), Citi (Outstanding Leadership in Sustainable Infrastructure Finance), Bank of America (Outstanding Leadership in Sustainable Project Finance), ancora Standard Chartered (Outstanding Sustainable Financing in Emerging Markets) e Ebrd (Outstanding Leadership in Sustainable Finance by a Multilateral Institution).

Passando alla digitalizzazione, nei giorni scorsi Global Finance ha annunciato il primo round di vincitori a livello internazionale nell'ambito di consumer digital banking, corporate e institutional digital banking e islamic digital banking. Anche in questo caso i concorrenti (che devono presentare una candidatura) sono stati esaminati sulla base di un serie di indicatori, dall'ampiezza dell'offerta di prodotti al successo nelle migrazioni sulle piattaforme digitali, dalla capacità di acquisire e trattenere nuovi clienti all'uso delle tecnologie digitali per migliorare i processi di business, tagliare i costi e fornire altri vantaggi. Ogni banca è stata analizzata da un gruppo di esperti di Infosys, un gruppo internazionale attivo nella consulenza, nella tecnologia e nell'outsourcing.

Se i vincitori globali devono ancora essere selezionati, le classifiche regionali rivelano più di una sorpresa. Per esempio nella classifica delle World's Best Corporate/Institutional Digital Banks dell'Europa Occidentale l'italiana Intesa Sanpaolo ha ottenuto due riconoscimenti: quello per i Best Trade Finance Services e quello per i Best Online Treasury Services. Si tratta dell'unico istituto tricolore tra quelli recentemente premiati da Global Finance. La notizia, se da un lato certifica l'impegno della Ca' de Sass nell'ambito della digitalizzazione, dall'altro lato suggerisce che gran parte delle banche italiane hanno ancora molta strada da fare.

red

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2210:59 ago 2022


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August 22, 2022 05:00 ET (09:00 GMT)