E' quanto si legge nel prospetto informativo sull'aumento di capitale da circa 800 milioni, che Ubi lancerà lunedì prossimo, destinato a finanziare l'acquisizione delle 532 filiali, di cui 501 relative a Ubi e 31 ad Intesa Sanpaolo.

La richiesta è pervenuta nell'ambito dell'autorizzazione all'operazione rilasciata dalla Bce all'istituto modenese lo scorso 2 settembre, precisa il prospetto.

Bper dovrà prima - entro il 31 marzo - presentare una informativa dettagliata sulle caratteristiche del ramo d'azienda mentre, in merito all'aggiornamento del piano, la Bce chiede che la banca indichi, tra l'altro, "iniziative strategiche e operative per affrontare l'elevato livello di esposizioni deteriorate" e che tengano conto dell'impatto del Covid-19; "un piano d'azione finalizzato alla razionalizzazione della rete delle filiali e dei costi di gestione" per migliorare il cost-to-income ratio, e il piano di investimenti informatici sulla rete.

Bper ha già rivisto i target al 2021 alla luce della nuova tempistica prevista per il closing dell'operazione, con un utile atteso di 350 milioni, escludendo gli elementi one-off positivi e negativi e tenuto conto del contributo pro-rata del ramo d'azienda.

"Tali previsioni non includono pertanto gli effetti e le sinergie derivanti dall'avvio e dallo sviluppo delle azioni da porre in essere per pervenire ad una piena integrazione del ramo nel gruppo" o altre nuove iniziative "che saranno invece considerate nella predisposizione del prossimo piano industriale richiesto dalla Bce in data 2 settembre 2020", si legge nel prospetto.

Nel prospetto si specifica inoltre che, in base alle stime degli Rwa (attività ponderate per il rischio) del ramo che acquisirà, pari a 14,4 miliardi, Bper prevede di pagare circa 735 milioni per l'acquisizione delle filiali, da corrispondere in due tranche.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)