ROMA (MF-DJ)--"Il Recovery plan deve essere l'occasione per voltare pagina. L'industria ha bisogno di infrastrutture: siamo in gravissimo ritardo. Serve certezza del diritto in tema di attività di impresa, sia in campo civile che penale. E serve una pubblica amministrazione efficiente, moderna e digitalizzata. Il mondo non sta certamente ad aspettare noi, con le nostre lungaggini e il nostro fardello di leggi astruse, spesso inutili o controproducenti". Lo ha detto il fondatore e presidente di Brembo, Alberto Bombassei, alla Stampa, sottolineando come "Draghi premier, la cui scelta dobbiamo al presidente Sergio Mattarella, è stata una mossa decisiva. Una persona stimata, la cui autorevolezza è riconosciuta in tutto il mondo. Un bel segnale di riconciliazione generale".

"Se proprio devo trovare un neo, riguarda il ruolo delle imprese. Tutti dicono che la priorità è il lavoro. Io dico che dovrebbe essere l'impresa, proprio perché crea lavoro. Non è stata aiutata adeguatamente. Forse anche per colpa nostra", ha proseguito Bombassei sottolineando come "speravo che il nostro presidente Carlo Bonomi venisse ascoltato di più. Ma soprattutto mi piacerebbe un po' più di coraggio, spirito imprenditoriale e grinta da parte di tanti miei colleghi".

L'imprenditore ha detto di contare "molto sull'intelligenza di Draghi. Se quei soldi saranno spesi in maniera adeguata si potranno fare cose importanti. Ne cito tre: digitalizzazione, robotizzazione e un forte investimento in formazione e scuola. Al Paese servono infrastrutture moderne. E va stimolata l'imprenditorialità. Vedo tante belle famiglie gettare la spugna e vendere ai fondi o alle multinazionali. Stiamo perdendo pezzi importanti del Paese".

Bombassei non è intenzionato, anche in futuro, a vendere, "lo escludo -ha affermato- Diverso il discorso se si tratta di garantire una ulteriore crescita all'azienda. Se si trova una combinazione con un partner che garantisca un migliore posizionamento in un mercato globale, perché no? Non mi tirerei indietro a ridimensionare la mia posizione azionaria per il bene della Brembo".

La parola d'ordine del gruppo per i prossimi anni è "innovazione. Vogliamo confermarci innovatori di successo anche nei prossimi 60 anni. Già oggi i freni di ultima generazione sono comandati da motori elettrici che alle spalle hanno una centralina. Da metalmeccanici stiamo diventando meccatronici. Stiamo per presentare freni che non si usurano e non producono polveri. Sono sette anni che studiamo i freni green. L'obiettivo è diventare carbon neutral nel 2040. E raddoppiare il fatturato", ha precisato.

Quanto al 5% in Pirelli, "siamo partiti dalla stima nei confronti di Marco Tronchetti Provera e delle sue persone e dall'ottima immagine di Pirelli. Siamo nello stesso settore dell'automotive in segmenti contigui.

Non abbiamo mai pensato a una scalata, non è quello l'obiettivo. Credo che non si possa escludere a priori una collaborazione fra Pirelli e Brembo, ma non c'è nessuna velleità a fare o a non fare. Il discorso è aperto. Intanto -ha spiegato- l'investimento ci sta dando buone soddisfazioni come azionisti".

Nel settore auto, "il consolidamento, come diceva Sergio Marchionne, è inevitabile. La nascita di Stellantis, quindi, è stata un'ottima mossa e ha creato il quarto gruppo mondiale. Però non è possibile che il Italia si producano meno auto che in Spagna, Ungheria e Repubblica Ceca. Bisogna realizzare almeno 1milione di vetture l'anno. Ne va anche del futuro della nostra componentistica: un'eccellenza di livello internazionale", ha concluso.

vs

(END) Dow Jones Newswires

May 11, 2021 03:03 ET (07:03 GMT)