Le vendite sono aumentate del 6,2% rispetto ai primi tre mesi dell'anno precedente. Questo aumento è significativo, poiché segna il nono trimestre consecutivo di crescita dopo un doloroso decennio di stagnazione.

Il free cash flow per azione ha raggiunto i 3,7 dollari nel 2023, rispetto ai 2,8 dollari del 2014. In media, quindi, è cresciuto di appena il 2,8% all'anno nell'ultimo decennio, e anche questo guadagno è stato reso possibile solo da riacquisti sostenuti di azioni.

Non sorprende quindi che la valutazione di Borsa sia rimasta stagnante, fino a questo inizio del 2024, quando il titolo ha preso il volo con il ritorno della crescita del fatturato.

Nonostante la forza dei suoi due marchi di punta, Colgate opera in un mercato ultra-competitivo in cui tutti i principali gruppi di beni di consumo sono ugualmente coinvolti. Di conseguenza, il pricing power di Colgate era limitato fino alla recente ondata inflazionistica, di cui il gruppo ha approfittato pienamente.

La crescita organica ha raggiunto il 9,8% nel primo trimestre del 2024, alimentata quasi interamente da aumenti dei prezzi dell'8,5% e da un aumento dei volumi dell'1,3%. In definitiva, se il fatturato è aumentato solo del 6,2%, è perché un effetto di cambio sfavorevole le ha ridotte del 3,6%.

Colgate rimane valutata a 25 volte il free cash flow, in linea con la sua media decennale. Nonostante il limitato potenziale di crescita e il dividendo modesto, è notevole che il prezzo dell'azione non sia stato influenzato negativamente dalle preoccupazioni dovute all'aumento dei tassi di interesse.

Questa resistenza riflette l'autentico status di blue chip che gli investitori continuano a riconoscere al gruppo e alle sue azioni.