(Alliance News) - Utile netto in aumento senza considerare il beneficio del badwill dell'anno prima, dividendo in crescita del 10% e dati patrimoniali solidi. Questo, in breve, il 2022 di Credito Emiliano Spa, con la banca che giovedì ha confermato i dati già presentati al mercato a febbraio, quando ha annunciato un dividendo di EUR0,33 per azione da EUR0,30 dell'anno precedente.

Il monte dividendi è quindi di EUR112,3 milioni, con il totale degli ultimi cinque anni che sale a EUR340 milioni.

L'utile netto passa a EUR317 milioni da EUR352,4 milioni del 2021, con quest'ultimo dato che però beneficiava di EUR95,6 milioni considerando l'apporto contabile dell'acquisizione di Cassa di Risparmio di Cento.

A fine dicembre 2022, il margine di intermediazione si attesta a EUR1,47 miliardi rispetto a EUR1,34 miliardi dell'anno precedente, su del 10% su base annua. All'interno dell'aggregato, il margine finanziario è pari a EUR662,7 milioni rispetto a EUR496,3 milioni del 2021, su del 34%. Il margine da servizi si attesta a EUR810,2 milioni rispetto a EUR840,4 milioni dell'anno precedente.

I costi salgono a EUR802 milioni da EUR782,6 milioni dell'anno prima, con il rapporto cost/income che scende aL 54,5% dal 58,5% del 2021.

L'utile lordo di gestione sale a EUR670,9 milioni da EUR554,1 milioni, l'utile operativo cresce a EUR572,6 milioni da EUR460,9 milioni e l'utile ante-imposte passa a EUR461,6 milioni da EUR466,2 milioni.

Il ROTE si attesta all'11,5% e il ROE al 9,8%.

La raccolta complessiva da clientela a fine 2022 si attesta a EUR87,08 miliardi rispetto a EUR90,34 miliardi del 2021. La raccolta complessiva ammonta a EUR101,95 miliardi rispetto a EUR104,91 miliardi di fine dicembre 2021. In particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge EUR36,33 miliardi rispetto a EUR34,58 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. La raccolta diretta complessiva è pari a EUR39,77 miliardi rispetto a EUR37,11 miliardi di fine dicembre 2021 e la raccolta assicurativa si attesta a EUR8,26 miliardi rispetto a EUR8,67 miliardi dl 2021.

Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari allo 0,23% rispetto allo 0,31% di fine 2021, dato significativamente inferiore alla media di sistema pari allo 0,92%. Le sofferenze lorde sono pari a EUR320,7 milioni e la percentuale di copertura è del 75,7% dal 74,4% dello stesso periodo dell'anno precedente.

Il CET 1 ratio calcolato su Credemholding è pari al 13,72%, ai massimi livelli del sistema con oltre EUR1 miliardo di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza; il CET 1 ratio minimo assegnato al gruppo per il 2023 è pari al 7,56%, tra i più bassi tra le banche italiane vigilate dalla Banca Centrale Europea. Il Tier 1 capital ratio è pari al 14,03% e il Total capital ratio è pari al 16,65%.

"Anche nel 2022, il gruppo è stato in grado di crescere adattandosi velocemente al contesto incerto", ha dichiarato Angelo Campani, direttore generale di Credem.

"Questo è stato possibile grazie alla qualità delle nostre persone, alla loro abilità di fare squadra e al forte senso di appartenenza. Gli eccellenti risultati raggiunti, ottenuti anche attraverso un'importante diversificazione dei ricavi, ci permettono di guardare al futuro con fiducia. Continueremo a investire con decisione per sviluppare le nostre linee di business con l'obiettivo costante di generare valore sostenibile nel tempo puntando su un modello organizzativo reattivo e flessibile", ha concluso Campani.

Il titolo di Credem è in calo dell'1,7% a EUR8,02 per azione.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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