(Alliance News) - Smaltite le decisioni delle banche centrali delle ultime due settimane, i mercati finanziari tornano a guardare alla questione ucraina e al caso bancario come possibili market mover dei prossimi giorni, oltre ad alcuni interessanti dati macro in uscita in questi giorni.

"Il sentiment è contrastante poiché, venerdì, la svendita di Deutsche Bank ha ravvivato lo stress bancario. Le azioni di DBK sono scese dell'8% e i suoi CDS sono aumentati dopo che la banca ha annunciato in precedenza di riscattare un'obbligazione subordinata di livello 2. L'annuncio avrebbe dovuto ripristinare la fiducia sul bilancio della banca. Ma ha invece ravvivato una crisi di fiducia", ha spiegato Ipek Ozkardeskaya, senior analyst at Swissquote Bank.

"Nonostante lo stress bancario su entrambe le sponde dell'Atlantico, sia la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea che la Bank of England che la Banca Nazionale Svizzera non si sono trattenute dall'alzare il tassi di interesse nelle ultime due settimane, pesando – non necessariamente sulla salute dei bilanci delle banche - sulle preoccupazioni per quanto riguarda la salute dei bilanci delle banche".

"Oggi, sembra che la crisi bancaria sia più una crisi di fiducia che un panico basato sui fatti, come nel 2007, quando le banche avevano davvero un mucchio di attività tossiche nei loro bilanci".

Il FTSE Mib è dato in rialzo di 315 punti o dell'1,2% dopo aver perso il 2,2% a 25.892,18 alla chiusura di venerdì.

Il FTSE 100 di Londra è indicato su di 72 punti o dell'1,0%, il CAC 40 di Parigi è previsto in aumento di 86 punti o dell'1,2% e il DAX 40 di Francoforte è stimato su di 173,5 punti o dell'1,2%.

Venerdì, a Milano, il Mid-Cap ha chiuso in rosso dell'1,6% a 42.284,75, lo Small-Cap ha perso l'1,6% a 29.560,90 mentre l'Italia Growth ha ceduto lo 0,8% a 9.300,08.

Il listino principale di Piazza Affari ha chiuso con soli due titoli in rialzo, quelli di DiaSorin e Recordati, che sono saliti del 3,6% e dello 0,3%, rispettivamente.

Unipol ha ceduto l'1,7% dopo aver comunicato venerdì di aver approvato i conti del 2022, confermando i preliminari resi noti a febbraio, che mostravano un utile netto di EUR866 milioni, in aumento rispetto a EUR796 milioni dell'anno precedente.

Banca Monte Paschi Siena ha chiuso in rosso del 3,3% dopo aver fatto sapere giovedì che la presidente del consiglio di amministrazione Patrizia Grieco ha rassegnato le proprie dimissioni al rinnovo del proprio mandato, dopo aver assunto un nuovo incarico in un'altra società quotata.

Hanno fatto male anche gli altri bancari: Banco BPM, UniCredit e BPER Banca, tutti e tre in calo del 4,1%. Intesa Sanpaolo ha finito la seduta di venerdì in rosso del 2,4% e FinecoBank del 2,2%.

Iveco Group è stato il peggiore, con il 5,0% di calo.

Sul Mid-Cap, UnipolSai ha perso l'1,5% dopo aver comunicato venerdì di aver confermato i conti preliminare relativi al 2022, resi noti a febbraio, che mostravano un risultato netto consolidato di EUR651 milioni in calo rispetto ai EUR723 milioni dell'anno precedente.

Iren ha chiuso in rialzo del 2,1%. Il consiglio di amministrazione, giovedì, insieme ai risultati finanziari del 2022 ha approvato anche un aggiornamento del piano industriale al 2030, con il quale la società "conferma la visione strategica" ma "rafforza gli investimenti", che saranno pari a EUR10,5 miliardi nei prossimi otto anni in aumento di EUR200 milioni rispetto al Piano 2021-2030.

Tra i ribassisti, che hanno rappresentato la maggioranza, Webuild ha ceduto il 4,7%, Banca Popolare di Sondrio è arretrata del 4,1% e Credito Emiliano ha perso il 3,1%.

Male anche De' Longhi e Juventus, che hanno lasciato sul parterre il 4,1% e 3,7%, rispettivamente.

Sullo Small-Cap, Il Sole 24 Ore ha chiuso in vetta col 3,9% dopo aver chiuso l'esercizio 2022 con un "netto miglioramento" di tutti gli indicatori economico finanziari rispetto al 2021. Il risultato netto è pari a EUR500.000 da una perdita di EUR21,0 milioni del 2021. Al netto di oneri e proventi non ricorrenti, il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante è positivo per EUR1,4 milioni, in miglioramento rispetto al risultato negativo di EUR700.000 del 2021.

I ricavi consolidati del 2022 ammontano a EUR211,6 milioni in aumento da EUR203,5 milioni dell'anno precedente.

Pininfarina è arretrata dello 0,2%. Giovedì, ha approvato il progetto di bilancio 2022 riportando una perdita netta di EUR5,0 milioni in peggioramento da un utile di EUR2,4 milioni del 2021.

I ricavi totali consolidati al 31 dicembre 2022 ammontano a EUR72,8 milioni in aumento rispetto ai EUR66,8 milioni di un anno prima.

Immsi - in rosso dello 0,3% - ha fatto sapere giovedì di aver chiuso il 2022 con "i migliori risultati di sempre, stabilendo nuovi record per tutti gli indicatori", come si legge nella nota ufficiale. Al 31 dicembre 2022 la società ha registrato un utile netto di EUR63,9 milioni da EUR35,4 milioni del 2021. Il cda, inoltre, ha proposto un dividendo di 3,9 centesimi di euro per azione da 3 centesimi di euro nell’esercizio precedente.

I ricavi sono saliti del 24% a EUR2,12 miliardi, in aumento dagli EUR1,70 miliardi del 2021, un record storico per la società.

Tra le PMI, TPS Group ha chiuso in rialzo dell'1,8%. Il cda ha approvato il progetto di bilancio civilistico e il bilancio consolidato di gruppo al 31 dicembre 2022 riportando ricavi per EUR37,8 milioni, in lieve aumento rispetto agli EUR37,6 milioni del 2021.

L'utile netto è pari a EUR3,7 milioni in lieve aumento rispetto agli EUR3,6 milioni circa del 2021.

Invariato l'Ebitda, che rimane stabile a EUR7,6 milioni mentre l'Ebit sale di poco a EUR5,7 milioni da EUR5,4 milioni.

CY4Gate - in ribasso dell'1,2% - ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, chiuso con un utile d'esercizio è pari a EUR2,4 milioni rispetto a EUR5,2 milioni per l'esercizio 2021.

I ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a EUR56,6 milioni, con un incremento del 216% rispetto al 31 dicembre 2021, quando erano pari a EUR17,9 milioni.

In vetta c'è Labomar, che ha chiuso su del 18%.

In Asia, il Nikkei è salito oggi dello 0,3% a 27.476,87, lo Shanghai Composite ha perso lo 0,5% a 3.249,21 e l'Hang Seng cala dell'1,0% a 19.723,97.

A New York, venerdì, il Dow ha chiuso su dello 0,4% a 32.237,53, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,3% a 11.823,96 mentre l'S&P 500 è salito dello 0,6% a 3.970,99.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0753 contro USD1,0760 di venerdì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2223 da USD1,2229 della chiusura precedente.

Tra le commodity, il Brent vale USD75,42 al barile contro USD74,46 al barile di venerdì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.967,09 l'oncia da USD1.985,13 l'oncia dell'ultima chiusura.

Nel calendario economico di lunedì, alle 1000 CET è atteso l'indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania e alle 1000 CET la BCE pubblicherà l'indice M3 Money Supply.

Alle 1200 CET è atteso il dato sulle persone in cerca di lavoro in Francia e alle 1800, in UK, è previsto il discorso del governatore della Bank of England Andrew Bailey.

Tra le società quotate a Piazza Affari, sono attesi i risultati di diverse società tra cui Cairo Communication, DiaSorin, Giglio Group, Radici e Gismondi 1754.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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