Facciata parzialmente lesionata: come si interviene?

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Molti immobili presentano la facciata parzialmente lesionata. Come comportarsi in questo caso? Quali interventi vanno realizzati per ripristinare l'aspetto e la funzionalità dell'edificio? L'argomento è più complesso di quanto si possa immaginare: in gioco vi sono non vi sono solo fattori di tipo tecnico, ma anche economico.

In questo articolo cerchiamo di vederci chiaro.

Quando una facciata può dirsi parzialmente lesionata

Cosa si intende con l'espressione facciata parzialmente lesionata? Molto banalmente, una facciata è lesionata parzialmente quando solo alcune porzioni presentano crepe, segnali di ammaloramento o veri e propri cedimenti. Ovviamente, queste lesioni riguardano le finiture, ovvero l'intonaco. Possono essere comunque piuttosto profonde, e scoprire mattoni o elementi che appartengono all'armatura.

Nella maggior parte dei casi, le lesioni colpiscono i balconi e i sottobalconi, in quanto i relativi rivestimenti subiscono maggiormente la forza di gravità.

Il risultato è un peggioramento drastico dell'aspetto dell'edificio, con tutto ciò che ne consegue in termini di decoro. Le conseguenze riguardano anche l'aspetto economico. Locare un immobile gravato da una facciata lesionata, anche solo parzialmente, è più difficile, e di fatto riduce il margine di discrezione nel momento in cui si stabilisce il canone.

Discorso simile se si intende vendere uno o più appartamenti: anche se dal punto di vista strutturale e funzionale l'immobile non presenta problemi, una facciata in cattivo stato determina un drastico abbassamento dei prezzi.

In ogni caso, è bene intervenire… E farlo nel minore tempo possibile.

Gli interventi da realizzare per riparare una facciata parzialmente lesionata

Gli interventi necessari al ripristino di una facciata parzialmente lesionata non differiscono molto da quelli necessari al rifacimento della facciata. A cambiare, infatti, sono esclusivamente i "passaggi finali".

Anche nel caso di una facciata parzialmente lesionata si deve procedere con la demolizione delle parti deteriorate, che richiede sempre un po' di tempo in quanto è l'operazione più delicata. E' anche la più importante, in quanto mette in sicurezza lo spazio antistante la facciata. Quando una facciata è lesionata, vi è sempre il rischio che pezzi di intonaco si stacchino e cadino giù, per tutto ciò che ne consegue per l'incolumità di cose e persone.

In questa fase, nel caso in cui emergessero elementi dell'armatura, è necessario procedere con la spazzolatura, in modo da eliminare la ruggine che, col tempo, mina la funzionalità degli elementi stessi.

A questo punto, ricostruzione e ripristino delle facciate lesionate divergono. Nel primo caso, si procede alla demolizione dell'intero rivestimento. Nel secondo caso, si passa immediatamente alle opere di ricostruzione. Queste, ovviamente, riguardano esclusivamente le porzioni che erano ammalorate e che sono state rimosse. Si procede con la normale intonacatura, con la rasatura e infine con la tinteggiatura.

La tinteggiatura, a meno di non voler produrre uno sgradevole effetto "pezzato", deve coinvolgere l'intera facciata. Lo scopo, infatti, è garantire la massima uniformità all'edificio, e concretizzare un concreto miglioramento dell'aspetto generale.

Meglio tagliare la testa al toro

Di per sé, la riparazione di una facciata parzialmente lesionata procura gli stessi disagi del rifacimento integrale. Anche per quanto riguarda le tempistiche i due interventi sono molto simili. L'unico motivo per preferire la semplice riparazione riguarda i costi, che sono logicamente inferiori. Questa motivazione però decade alla luce di alcune possibilità messe in campo dal legislatore. Il riferimento è al bonus facciate, che consente un risparmio pari al 90% della spesa.

Se è possibile pagare, alla fine della fiera, solo un decimo di quanto dovuto, perché fermarsi alla sola riparazione delle lesioni e non procedere piuttosto con un rifacimento integrale?

Il bonus facciate è anche una delle agevolazioni più comode, più "lasse" in termini di condizioni. In primo luogo, non è previsto un limite di spesa, in luogo di tutte (o quasi) le altre agevolazioni, che impongono un tetto. In secondo luogo, è possibile accedere alla cessione del credito.

Di base, il meccanismo del bonus facciate è lo stesso delle altre agevolazioni: si paga, e si sconta quanto dovuto dall'IRPEF, anno dopo anno, in dieci quote. In questo caso (ma anche in altri) è possibile "cedere" tale possibilità all'impresa edile o a una banca, e ottenere uno sconto in fattura equivalente. Dunque, è possibile procedere con i lavori pagando realmente una cifra irrisoria. Il risparmio si trasforma in recupero.

Sia chiaro, le imprese edili e le banche non sono obbligate ad accettare il credito, ma non è affatto difficile reperirne una che lo accetti. L'opportunità è ghiotta anche per loro, in quanto permette di realizzare interventi a chi prima erano impossibilitati a farlo.

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Molte imprese sono in grado ripristinare o riparare una facciate, e molte accettano il credito d'imposta. Tuttavia, faresti meglio ad affidarti a EdiliziAcrobatica.

Perché? Semplice: i disagi economici quasi scompaiono, gli altri disagi restano. Le impalcature vengono montate in ogni caso, con la loro azione deturpante, il loro carico di rumori e di fastidi.

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Dunque, se devi riparare la facciata del tuo appartamento o del condominio in cui vivi, rivolgiti a EdiliziAcrobatica.

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