Editas Medicine, Inc. ha annunciato un'estensione di due anni della collaborazione con Bristol Myers Squibb, in base alla quale le parti possono ricercare, sviluppare e commercializzare farmaci a base di cellule T alfa-beta autologhe e allogeniche per il trattamento del cancro e delle malattie autoimmuni. L'estensione ha anche delle opzioni per prolungare la collaborazione per un massimo di altri due anni. Nell'ambito della collaborazione, Bristol Myers Squibb ha optato per 13 diversi programmi su 11 obiettivi genici.

Due programmi sono attualmente in studi di abilitazione IND e quattro programmi sono in fase di scoperta avanzata. Secondo i termini dell'accordo originale, Editas Medicine può sviluppare strumenti di editing del genoma e Bristol Myers Squibb avrà il diritto di optare per tali strumenti di editing del genoma per lo sviluppo di terapie con cellule T alfa-beta modificate geneticamente. Per ogni nuovo farmaco sperimentale che Bristol Myers Squibb svilupperà e commercializzerà utilizzando gli strumenti di editing genomico optati, Bristol Myers Squibb pagherà a Editas Medicine potenziali pagamenti futuri di milestone.

Dopo l'approvazione di qualsiasi prodotto derivante dalla collaborazione, Editas Medicine ha anche diritto a ricevere royalties graduali sulle vendite nette. Editas Medicine e Juno Therapeutics, Inc. (Celgene, ora Bristol Myers Squibb), hanno originariamente stretto una collaborazione strategica di ricerca nel 2015, incentrata sulla creazione di terapie cellulari chimeriche con recettore dell'antigene T (CAR T) e recettore delle cellule T ad alta affinità (TCR) per il trattamento del cancro. Il periodo di ricerca esclusiva nell'ambito della collaborazione originale doveva scadere nel 2020 ed è stato modificato nel 2019 con Celgene/Bristol Myers Squibb che ha sostituito l'accordo originale e ha permesso a Editas di sviluppare terapie con cellule T non alfa-beta, espandendo al contempo l'accesso di Celgene/Bristol Myers Squibb alle cellule T alfa-beta modificate geneticamente oltre l'oncologia.

L'attuale accordo di ricerca doveva scadere nel 2024 ed è stato ora esteso fino al 2026, con due opzioni di estensione di un anno che prolungano il rapporto fino al 2028.