ROMA (MF-DJ)--Pur essendo tra i best performer nell'efficenza energetica, l'Italia rischia perdite di Pil fino a 58 mld di euro nello

scenario peggiore legato agli impatti del cambiamento climatico entro il

2050 (tra 1,7% e 3,7%).

E' quanto emerge dal Rapporto "G20 Climate Risks Atlas" della Fondazione Cmcc - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, realizzato con il supporto di European Climate Foundation e con il contributo scientifico di Enel Foundation. Lo scenario "migliore" stima perdite di Pil tra 0,02% e 2,2% (fino a 36 mld di euro), in caso di basse emissioni ovvero con variazioni di temperatura previste intorno a +1,5 gradi C, il livello su cui si è impegnato il G20.

Nei Paesi del G20, nello scenario peggiore, senza un'azione urgente per

ridurre le emissioni climalteranti, secondo il Rapporto Cmcc, le perdite

di Pil potrebbero raggiungere il 4% all'anno entro il 2050 - valore che

potrebbe superare l'8% entro il 2100 -, praticamente il doppio delle

perdite economiche da Covid-19.

"L'Italia ha intrapreso un significativo processo di trasformazione del

proprio settore energetico ed è tra i best performer in efficiency,

trainata dalla bassa intensitá energetica dell'economia e dall'avanzata

digitalizzazione della rete elettrica, che ha avuto un beneficio positivo

in termini di perdite di trasmissione e distribuzione", si legge nel

Rapporto.

"Nell'ultimo decennio sono stati fatti molti investimenti nelle

rinnovabili aumentando il loro ruolo fondamentale e consentendo anche

all'Italia di sostituire i combustibili fossili che sono per lo piú

importati - viene evidenziato -. La buona performance in termini di

indicatore complessivo di transizione energetica è trainata anche da

significativi miglioramenti delle emissioni. Per accelerare ulteriormente

la transizione occorre cogliere le opportunitá dell'elettrificazione,

soprattutto nell'edilizia e nei trasporti".

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

November 01, 2021 12:56 ET (16:56 GMT)