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NEUTRALITÀ CARBONICA AL 2050

INTRODUZIONE

NEUTRALITÀ CARBONICA

ECCELLENZA OPERATIVA

ALLEANZE PER LO SVILUPPO

CONTESTO DI RIFERIMENTO: SFIDE E OPPORTUNITÀ

La sfida del Net Zero al 2050

L'IPCC sostiene la necessità di ridurre in maniera immediata e rapida le emissioni GHG globali e pervenire al Net Zero per le emissioni di CO2 intorno al 2050 al fine di limitare l'incremento della temperatura a 1,5°C rispetto all'epoca preindustriale. A tal fine, l'IPCC definisce diversi scenari compatibili con il target 1,5°C, che prevedono la decarbonizzazione del sistema energetico attraverso l'applicazione combinata di una serie di leve, quali ad esempio la diffusione delle energie rinnovabili, l'elettrificazione degli usi finali, l'utilizzo di combustibili low and zero carbon e della CCS, il cambiamento del comportamento dei consumatori, la riduzione delle emissioni del settore land use change e la neutralizzazione delle emissioni residue tramite azioni di carbon removal nel settore land use change (LUC) e utilizzo della Carbon Capture and Storage applicata alle bioenergie (BECCS).

Il modello di business di Eni prevede un percorso verso la neutralità carbonica basato su un approccio che guarda alle emissioni generate lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti energetici e su un set di azioni che porteranno alla totale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti entro il 2050. La strategia climatica Eni si fonda su un piano di trasformazione industriale che si basa su opzioni tecnologiche disponibili e punta sullo sviluppo di soluzioni breakthrough.

Domanda energetica per fonte (EJ)

20.000

15.000

26%

38%

21%

21%

30%

10.000

23%

22%

38%

61%

24%

20%

21%

20%

82%

29%

29%

5.000

29%

28%

27%

15%

26%

26%

26%

22%

21%

17%

8%

16%

15%

8%

7%

3%

2020

2021

2030

2030

2030

2050

2050

2050

STEPS

APS

NZE

STEPS

APS

NZE

Carbone

Olio

Gas naturale

Fonti non fossili

Tra i percorsi evolutivi più noti nel panorama energetico globale, gli scenari dell'IEA tracciano traiettorie future diversificate sulla base di ipotesi, obiettivi e differenti logiche di costruzione. Lo scenario Net Zero (NZE), costruito con logica backcasting, traccia uno dei percorsi per il raggiungimento dell'obiettivo 1,5°C, identificando quali principali leve di decarbonizzazione l'elettrificazione, l'efficienza e un cambiamento radicale dei comportamenti dei consumatori, richiedendo un cambio immediato del paradigma energetico. Tali elementi sono previsti entrare da subito e in misura importante nei mix produttivi/di consumo dei singoli Paesi per poi crescere in maniera esponenziale nel prossimo futuro. Per traguardare un simile percorso, sarà necessario già nell'immediato adeguare/modificare i sistemi energetici esistenti - caratterizzati da ingente complessità - o costruirne di nuovi richiedendo importanti investimenti. Al 2050 la domanda energetica globale sarà inferiore rispetto ad oggi (-15% vs. 2021), obiettivo che appare fortemente sfidante, a fronte di un'economia globale prevista crescere ad un tasso del 3% circa e di una popolazione in aumento di circa 2 miliardi. Lo scenario STEPS include invece tutte le politiche attuate e programmate dai Governi, mentre l'APS ipotizza il raggiungimento di tutti gli obiettivi Net Zero annunciati ( Verso una Just Transition).

Fonte: International Energy Agency (2022), World Energy Outlook 2022, IEA, Paris.

Verso il Net Zero al 2050

39

L'evoluzione dei business

40

Advocacy e Trasparenza

46

Metriche GHG

47

Emissioni di CO2 globali del settore energetico

Le emissioni globali di CO2 legate al settore energetico nel 2022 sono aumentate dello 0,9% (vs. 2021), raggiungendo un nuovo massimo di oltre 36,8 Gt. Quasi il 40% delle emissioni è attribuibile al settore power, dove il carbone è responsabile di oltre il 70% delle emissioni, pur generando soltanto il 35% dell'elettricità totale. A livello geografico i Paesi emergenti rappresentano ancora oltre il 65% delle emissioni globali (~73% delle emissioni nel settore elettrico mondiale).

Fonte: International Energy Agency (2022), World Energy Outlook 2022, IEA, Paris.

4%

22%

40%

1%

39%

21%

73%

Power

Trasporti

Carbone

Olio

Gas

Industria e altri settori

Bioenergia e rifiuti

38 ENI FOR 2022 A JUST TRANSITIONHOME

Neutralità carbonica al 2050

INTRODUZIONE

NEUTRALITÀ CARBONICA

ECCELLENZA OPERATIVA

ALLEANZE PER LO SVILUPPO

39

Verso il Net Zero al 2050

PERCHÉ È IMPORTANTE PER ENI

Eni punta a creare valore e a decarbonizzare l'azienda, avendo fissato alcuni dei più sfidanti obiettivi di riduzione delle emissioni del settore energetico, sia in termini di intensità sia in termini assoluti, in tutte le attività e nell'intero ciclo di vita dei pro- dotti. La nostra strategia di transizione verso combustibili più puliti e a basso costo, prodotti low e zero carbon, per i quali vediamo grandi opportunità di sviluppo, ci permetterà di diventare un fornitore di energia sempre più competitivo. Le nostre competenze tecnologiche e di ricerca e sviluppo, una solida governance e una forte integrazione tra le attività sono il motore della nostra transizione.

| FRANCESCO GATTEI - CHIEF FINANCIAL OFFICER |

LA ROADMAP DI DECARBONIZZAZIONE E I TARGET DI ENI

Eni vuole essere parte attiva del percorso di transizione del settore energetico con una strategia di lungo termine che traguarderà la Neutra- lità Carbonica nel 2050, in linea con quanto previsto dagli scenari compa- tibili con il mantenimento del riscalda- mento globale entro la soglia di 1,5°C a fine secolo. A tal fine, dal 2014 Eni ha intrapreso un percorso di trasfor- mazione industriale che ha progres-

la sostenibilità ambientale. Pur in un contesto di elevata volatilità e incer- tezza, Eni ha confermato nel 2023 la propria strategia di decarbonizza- zione e i principali target emissivi e di business di medio-lungo termine. Il percorso che porterà Eni alla Neu- tralità Carbonica nel 2050 si compone di una serie di obiettivi intermedi che prevedono prima l'azzeramento delle emissioni nette (Scope 1+2) del business Upstream al 2030 e di tutta Eni al 2035, per poi raggiungere l'azzeramento netto al 2050 di tutte le

NET GHG LIFECYCLE EMISSIONS (MtCO2eq.)

600

500

400

-35%

300

-55%

200

PROGRESSI 2022

IMPEGNI DI BREVE

IMPEGNI DI MEDIO

vs. impegni Eni for 2021

TERMINE

TERMINE

NET CARBON FOOTPRINT (SCOPE 1+2) - BASELINE 2018

IMPEGNI DI LUNGO TERMINE

sivamente permesso all'azienda di creare valore anche in scenari difficili, contribuendo a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e

emissioni GHG Scope 1, 2 e 3 associate all'intera catena del valore di Eni, sia in termini assoluti che di intensità (Metriche GHG).

100

-80%

0

Net Zero

2022

2030

2035

2040

2050

2018

Upstream: -33%

Upstream: -50% al 2024

Upstream: Net Zero al 2030

Eni: -19%

Upstream: -65% al 2025

Eni: Net Zero al 2035

NET GHG LIFECYCLE EMISSIONS (SCOPE 1+2+3) - BASELINE 2018

-17%

- 35% al 2030

-55% al 2035

NET CARBON INTENSITY (SCOPE 1+2+3) - BASELINE 2018

-3%

-15% al 2030

-80% al 2040

Net Zero al 2050

-50% al 2040

Net Zero al 2050

LE LEVE OPERATIVE DI

DECARBONIZZAZIONE

La strategia di Eni verso Net Zero

  • supportata da un piano di cresci- ta e trasformazione industriale che coinvolge l'intera catena del valore, prevedendo l'ottimizzazione e valo- rizzazione del portafoglio Upstream attraverso la progressiva decarbo- nizzazione, abbinata all'espansione dei business bio, rinnovabili e di eco- nomia circolare e all'offerta di nuove soluzioni energetiche e servizi. Circa

il 90% dell'obiettivo di riduzione asso- luta nel lungo termine sarà realizzato attraverso la trasformazione delle at- tività convenzionali. Per l'Upstream, la produzione di idrocarburi si ridurrà nel medio-lungo termine, con plateau at- teso entro il 2030 e crescita progressi- va della componente gas che traguar- derà il 60% al 2030 e più del 90% dopo il 2040. Per il midstream/downstream le attività contribuiranno alla riduzione delle emissioni, principalmente grazie alla valorizzazione del gas equity e del

GNL e alla conversione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie. I progetti di cattura, stoccaggio e utilizzo della CO2 (CCUS) avranno una funzione complementare per ridurre le emis- sioni residuali difficili da abbattere con le tecnologie esistenti. Il 5% circa della riduzione assoluta complessiva delle emissioni di filiera al 2050 sarà legata a compensazione attraverso crediti di carbonio, da Natural Climate Solution e da applicazione di soluzioni tecnologiche.

NET GHG LIFECYCLE EMISSIONS (SCOPE 1+2+3)

POLICY

Piano strategico 2023-2026; Eni's responsible engagement on climate change within business association; Posizione

di Eni sulle biomasse; Codice Etico di Eni.

MODELLI DI GESTIONE Assetto organizzativo funzionale al processo di transizione energetica con due Direzioni Generali: Natural Resourc-

E ORGANIZZAZIONE es, per l'ottimizzazione e la progressiva decarbonizzazione del portafoglio Upstream ed Energy Evolution, per l'es- pansione delle attività bio, rinnovabili e di economia circolare e dell'offerta di nuove soluzioni e servizi energetici. Funzione centrale dedicata che sovraintende la strategia e il posizionamento sul cambiamento climatico. Sistemi di gestione dell'energia coordinati con la norma ISO 50001, inclusi nel sistema normativo HSE, per il miglioramento delle performance energetiche e già implementati in tutti i principali siti Mid-Downstream e in fase di estensione a tutta Eni. Organizzazione della ricerca e sviluppo tecnologico finalizzata alla realizzazione ed applicazione di tecnologie a bas- sa impronta carbonica, in piena integrazione con le fonti rinnovabili, all'utilizzo delle biomasse e alla valorizzazione dei materiali di scarto, nonché allo sviluppo di tecnologie per lo sfruttamento di nuove forme di energia o di vettori energetici a ridotta o nulla impronta carbonica.

PER SAPERNE DI PIÙ

wEni for 2022 - Performance di sostenibilitàweni.comwCodice EticowAssessment of industry associations' climate policy positions

2018

505

MtCO2eq.

2030

328

MtCO2eq.

2050

0

Net Zero

CO2

UPSTREAM

MIDSTREAM

DOWNSTREAM

CCUS

OFFSET

FOCUS ON

Ruolo dei crediti di carbonio

Eni prevede di compensare le proprie emissioni residue facendo leva sulle iniziative di Natural Climate Solution e sull'applicazione di soluzioni tecnologiche in vari ambiti, con l'obiettivo di massimizzare progressivamente la componente di carbon removal. Le iniziative identificate garan- tiscono la compensazione delle emissioni generando crediti di carbonio di alta qualità, certificati secondo i più elevati standard internazionali sia per la componente di mitigazione del cambiamento climatico come il Verified Carbon Standard - VCS sia per il contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile SDG (quali il Sustainable Development Verified Impact Standard - SD VISta e Climate, Community and Biodiversity

  • CCB). In questo contesto, in aggiunta alle attività di conservazione e protezione delle foreste secondo lo schema REDD+, iniziate nel 2019 con il progetto Luangwa Community Forest Project (LCFP) in Zambia, nel 2022 Eni ha avviato inziative di generazione di crediti di carbonio basate su soluzioni tecnologiche con il progetto di Clean Cooking in Costa d'Avorio.
  • Eni's responsible engagement on climate change within business associations

40

ENI FOR 2022 A JUST TRANSITION

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L'evoluzione dei business

INTRODUZIONE

NEUTRALITÀ CARBONICA

ECCELLENZA OPERATIVA

ALLEANZE PER LO SVILUPPO

41

I TARGET DI BUSINESS VERSO IL NET ZERO AL 2050

La strategia di Eni verso il Net

sviluppo sia di progetti di stoc- caggio della CO2 che progetti Natural Climate Solution e l'in- tegrazione con la bioraffina-

attività trasversali che mirano sia ad ottimizzare le soluzioni esistenti che a ricercare innova- zioni break-through in grado di

FOCUS ON

L'impegno di Eni per la riduzione

0,43

delle emissioni di metano

Zero è supportata da un piano di trasformazione industriale che si snoda attraverso i percorsi distinti e sinergici delle due Di- rezioni Generali: Natural Resour- ces, attiva nell'ottimizzazione e progressiva decarbonizzazione del portafoglio Upstream, nello

zione sviluppando una rete in- novativa di agri-hub, ed Energy Evolution, attiva nell'espansione delle attività bio, rinnovabili e di economia circolare e dell'of- ferta di nuove soluzioni e servi- zi energetici. Inoltre, il piano di trasformazione è supportato da

accelerare la decarbonizzazione (Innovazione). La strategia di decarbonizzazione di Eni si basa su un piano che tiene conto delle dinamiche di mercato e dell'evo- luzione della Società, declinato attraverso obiettivi specifici per ciascuna linea di business.

CONTESTO: Eni è consapevole dell'importanza di ridurre le emissioni di metano, visto il suo elevato potere climalterante e il ruolo riconosciu- to in termini di opportunità di mitigazione del riscaldamento globale nel breve-medio termine.

ATTIVITÀ: Eni è impegnata nella implementazione di azioni per il monitorag- gio e la minimizzazione delle emissioni di metano lungo la propria filiera Oil

& Gas e conferma l'obiettivo di mantenere l'intensità emissiva Upstream al di

sotto dello 0,2%. Al fine di migliorare ulteriormente l'accuratezza e la traspa-

2,89

0,34

2,29

0,28

1,82

0,19 0,19

PRINCIPALI TARGET DI BUSINESS

RETAIL

2023

2025

2026

2030

2035

2040

2050

CONTRATTI DI FORNITURA | MLN CLIENTIa

>10

>11

>15

>20

RINNOVABILI

CAPACITÀ INSTALLATA | GWa

>3

>7

>15

>30

60

MOBILITÀ

PUNTI DI RICARICA | Ka

~20

>30

~35

~160

ELETTRICA

BIORAFFINAZIONE

MLN TON/ANNO

>3

>5

OIL & GAS

PRODUZIONE GAS NATURALE |

60

>90

% SUL PORTAFOGLIO

a) Plenitude 100%

renza della rendicontazione delle emissioni di metano, con il supporto di una

terza parte, Eni sta procedendo con una campagna di misurazione sui principali

asset operati, che sarà completata nel corso del 2023 e consentirà di stabilire

un nuovo obiettivo di riduzione una volta completata. Eni partecipa inoltre alle

principali partnership internazionali sul metano, tra cui la wAiming for Zero

Methane Emissions Initiative di OGCI nell'ambito della quale Eni si impegna, tra

l'altro, nel monitoraggio e nel testing di tecnologie innovative per la misurazione

e la mitigazione delle emissioni. Eni è inoltre firmataria dell'iniziativa wMethane

Guiding Principles (MGP), e quindi si impegna al rispetto di 5 principi chiave

nella gestione delle emissioni di metano (riduzione, miglioramento delle perfor-

mance, accuratezza, policy e disclosure). Tra le altre attività promosse da MGP,

Eni ha collaborato, insieme alle altre compagnie del settore e organizzazioni

internazionali, alla definizione della strategia europea sul metano.

0,97 0,97

0,10 0,09 0,09 0,08

0,55

0,28 0,23 0,18

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

Fuggitive di metano upstream (MtCO2eq.)

Intensità emissiva di metano upstream (%)

LA DECARBONIZZAZIONE

DEL BUSINESS

TRADIZIONALE

La strategia di Eni mira a soddisfa- re ciascuno dei pilastri essenziali del trilemma energetico, raggiun- gendo significative riduzioni delle emissioni GHG parallelamente alla sicurezza e all'accessibilità dell'e- nergia. La produzione di idrocarbu- ri crescerà nel 2023-2026, con plateau atteso entro il 2030 e crescita progressiva della componente gas

EMISSIONI NETTE GHG SCOPE 1+2 UPSTREAM VS. PRODUZIONE

Indexed

che traguarderà il 60% al 2030 e più del 90% dopo il 2040. Allo stesso tempo Eni ha mantenuto gli obiettivi di decarbonizzazione, che mirano al raggiungimento di zero emissioni nette (Scope 1+2) per il business Upstream al 2030, con obiettivi intermedi di riduzione del 50% al 2024 e 65% al 2025 ri- spetto al 2018, basati sulle leve di efficienza energetica, azzeramento del flaring di routine e minimizza- zione delle emissioni di metano. I progetti di cattura e stoccaggio della CO2 contribuiranno inoltre alla riduzione delle emissioni nette di Eni mentre le iniziative in ambito

controllo delle spese operative, Eni ha costruito un portafoglio Oil & Gas resiliente, che presen- ta un'incidenza della quota gas di circa il 52% sul totale delle riserve provate di Eni nel 2022. La restante quota del portafoglio Oil & Gas vede un peso signifi- cativo di progetti convenzionali, a bassa intensità emissiva. Le analisi svolte sulle riserve 2P hanno evidenziato che il prezzo Brent medio di break-even, inte- so come prezzo che garantisce un ritorno dell'investimento pari al costo del capitale, è inferiore agli attuali prezzi del greggio,

I PROGETTI CCS

I progetti per la cattura di CO2 e lo stoccaggio in giacimenti operati offshore in via di esaurimento, o il riutilizzo in altri cicli produttivi, rappresentano un elemento fonda- mentale nell'ambito della strategia di transizione energetica di Eni. La CCS contribuirà a ridurre le emis- sioni nette delle operazioni di Eni e a fornire una soluzione per altri settori emissivi "hard-to-abate", oltre al settore energetico. Facen- do leva sul proprio portafoglio di

I PRINCIPALI PROGETTI CCS

progetti CCS già in fase di svilup- po, che utilizzano giacimenti a gas esauriti e infrastrutture esistenti, Eni si è posta l'obiettivo di traguar- dare uno stoccaggio di circa 10 MTPA equity entro il 2030, con una capacità gross complessiva di 30 MTPA. Uno dei progetti più avan- zati è HyNet, situato nella baia di Liverpool, il cui start-up è previsto nel 2025 con una capacità di stoc- caggio nella fase iniziale di 4,5 milioni di tonnellate all'anno. Per il progetto Ravenna Fase 1, il cui svi-

luppo è stato recentemente avvia- to, lo start-up è programmato per l'inizio del 2024, e Ravenna Fase 2 prevede lo start-up per la fine del 2026. Eni sta inoltre portando avanti un secondo progetto nel Re- gno Unito, utilizzando il giacimento esaurito di Hewett, potenzialmente pronto per il 2027 e finalizzato alla decarbonizzazione delle aree di Bacton e dell'estuario del Tamigi. Si perseguono inoltre opportunità in Nord Africa e Medio Oriente, tra cui il progetto BES in Libia.

capacità di stoccaggio pari a

10 MTPA

equity entro il 2030

-65%

NET CARBON FOOTPRINT

(Scope 1+2) al 2025 (vs. 2018)

2022

2023

2024

2025

2026

Produzione

Emissioni nette

Natural Climate Solution compen- seranno le emissioni residue.

Con l'adozione di un modello che si fonda sull'esplorazione di successo a costi competitivi, la riduzione del time-to-market della messa in produzione delle riserve, l'approccio allo sviluppo dei progetti per fasi e il continuo

sostenendo quindi rapidi ritorni di investimento, che per i nuovi progetti risultano inferiori ai 5 anni. Ciò consente di migliorare la resilienza del portafoglio Oil

  • Gas a scenari low carbon miti- gando il rischio di stranded asset (Resilienza della strategia sce- nari low carbon).

UK

HyNet

START-UP

2025 Fase 1

(capacità di stoccaggio 4.5 MTPA) 2030 Fase 2

(capacità di stoccaggio 10 MTPA)

CAPACITÀ DI STOCCAGGIO TOTALE 200 MT CO2

ITALIA

Ravenna

START-UP

2024 Fase 1

(capacità di stoccaggio 25kton/y) Fine 2026 Fase 2

(capacità scala industriale 4 MTPA)

CAPACITÀ DI STOCCAGGIO TOTALE > 500 MT CO2

LIBIA

BES CO2

Management

START-UP

2027 capacità di stoccaggio 2.5 MTPA

CAPACITÀ DI STOCCAGGIO TOTALE 50 MT CO2

42

ENI FOR 2022 A JUST TRANSITION

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INTRODUZIONE

NEUTRALITÀ CARBONICA

ECCELLENZA OPERATIVA

ALLEANZE PER LO SVILUPPO

43

INTERVISTA

+13.000

punti di ricarica per veicoli elettrici nel 2022

FOCUS ON

LE NUOVE SOLUZIONI

ENERGETICHE

Eni prosegue nella trasformazione dei suoi business tradizionali e nel- la crescita delle sue nuove attività generando valore e supportando i suoi clienti nella riduzione delle emissioni. Plenitude, la Società Benefit di Eni che integra rinnovabili, soluzioni energetiche per i clienti e una rete capillare di ricarica per vei- coli elettrici (EV), sta sviluppando la sua pipeline di progetti rinnovabili e ha raggiunto l'obiettivo al 2022 di oltre 2 GW di capacità installata. Gli obiettivi di Eni in tale ambito saran- no conseguiti attraverso lo sviluppo organico di un portafoglio diversifi- cato, integrato da operazioni seletti- ve di acquisizione di asset e progetti

L'EVOLUZIONE DI PLENITUDE

RINNOVABILI

60

Capacità installata (GW)

>30

>15

>2

>3

>7

2022 2023 2026 2030 2035 2050

e da partnership strategiche a livello nazionale e internazionale, che con- sentiranno il progressivo incremen- to della capacità rinnovabile instal- lata di Plenitude con oltre 15 GW entro il 2030, per arrivare a 60 GW al 2050. In un settore della mobilità in evoluzione, che prevede un costan- te incremento del numero di veicoli elettrici in circolazione in Italia e in Europa, Plenitude dispone di uno dei maggiori e più capillari network di infrastrutture di ricarica pubblica per veicoli elettrici con oltre 13.000 punti di ricarica distribuiti su tutto il territorio nazionale, puntando ad un totale di 30.000 unità entro la fine del 2026, per arrivare a 160.000 al 2050. Infine, l'integrazione delle atti- vità di vendita retail, con una cresci-

~160

RETAIL

Clienti (mln)

>20

MOBILITÀ ELETTRICA

>15

Punti di ricarica (k)

10

>10

>11

~35

>30

~20

13

2022

2023

2026

2030

2050

ta della base clienti a oltre 11 milio- ni entro il 2026 e a più di 20 milioni nel 2050, delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica, presenta notevoli sinergie dal punto di vista operativo, oltre a garantire diversi- ficazione e resilienza finanziaria. Versalis è impegnata nel raggiungi- mento della Neutralità Carbonica al 2050 attraverso la promozione della chimica da fonti rinnovabili, l'indivi- duazione di alternative di approvvi- gionamento di feedstock sostenibili e il continuo sviluppo di soluzioni in ambito di circolarità. La ricerca e lo sviluppo di tecnologie sono portati avanti anche in partnership, come ad esempio Matrìca - la JV costitu- ita nel 2011 tra Versalis e Novamont a Porto Torres - specializzata nella produzione di bioprodotti da fonti rinnovabili. Inoltre, Versalis guarda al continuo rafforzamento dell'inte- grazione nelle sue tecnologie: nel dicembre 2022 ha acquisito la tec- nologia per la produzione di enzimi da DSM (azienda globale focalizza- ta sui settori della salute, nutrizione e bioscienze), integrandola così con la tecnologia proprietaria Proesa®, applicata nello stabilimento di Cre- scentino, per la produzione di bioe- tanolo sostenibile.

ALLEANZE PER LA

DECARBONIZZAZIONE

Le analisi più recenti di IPCC hanno evidenziato come la decarbonizzazio- ne sia un processo in atto ma sussiste ancora un gap emissivo rispetto agli obiettivi di Parigi. Come colmare il di- vario tra dove siamo e dove dovremmo essere con la transizione energetica?

Nonostante la sfida climatica sia ormai una priorità nell'agenda politica di tutti i governi e gli impatti del cambiamento climatico siano già evidenti, le azioni finora messe in atto sono ancora in- sufficienti. Tuttavia, molto è stato fatto e lo sviluppo delle energie rinnovabili negli ultimi dieci anni è senza dubbio una storia di successo che da un lato ci consente di guardare al futuro con otti- mismo, dall'altro ci obbliga a continuare a lavorare per il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Come evidenziato nel World Energy Transitions Outlook di IRENA, la transizione energetica è in corso e ci porterà ine- vitabilmente a un nuovo sistema ener- getico dominato dalle rinnovabili con il complemento dell'idrogeno, e dall'uso sostenibile della bioenergia. Nell'ultimo decennio il costo dell'elettricità prodot- ta da rinnovabili è sceso drasticamente (-88% per il solare fotovoltaico; -68% per l'eolico onshore; -60% per l'eolico off- shore) e al tempo stesso gli investimen-

un ruolo essenziale per affrontare il cosiddetto "trilemma energetico", vale a dire il bilanciamento tra sostenibilità ambientale, sicurezza degli approvvi- gionamenti e competitività. Resta chia- ra, tuttavia, la necessità di accelerare nel piano di investimenti in tecnologie per la transizione, che dovranno almeno quadruplicare rispetto al 2022 al fine di traguardare l'obiettivo 1,5°C.

La transizione energetica richiede uno sforzo collettivo senza precedenti, anche in ragione dei recenti eventi che hanno riportato il tema della sicurezza energetica al centro del dibattito cli- matico. Che ruolo ha IRENA nel facili- tare la collaborazione tra istituzioni e aziende, come ad esempio Eni?

La transizione energetica non può pre- scindere da una forte collaborazione tra istituzioni e aziende. Basti pensare che nel periodo 2013-2020 il settore privato ha realizzato il 75% degli investimenti globali nelle energie rinnovabili. A par- tire dal 2020 IRENA ha iniziato a siglare accordi strategici con alcune delle più importanti aziende del settore energe- tico e stiamo ora lavorando all'imple- mentazione di diverse importanti ini- ziative. Con Eni, ad esempio, abbiamo sviluppato un programma di capacity building volto a integrare il continente africano nella filiera dei biocarburanti.

rappresentano oltre il 30% delle emis- sioni globali e quasi il 40% del consu- mo energetico globale. Tale iniziativa assume particolare rilevanza anche in ragione delle note difficoltà associate ai settori hard-to-abate, dove le singole aziende non sempre dispongono delle soluzioni per affrontare in autonomia la decarbonizzazione.

Quali sono le tecnologie più promet- tenti secondo IRENA e in che modo l'Alliance for Industry Decarbonization potrà supportare l'accelerazione del loro sviluppo?

Di fronte all'urgenza della sfida clima- tica dobbiamo scegliere il percorso più rapido per la riduzione delle emissioni, dando priorità alle soluzioni esistenti e a quelle con le maggiori possibilità di raggiungere entro questo decennio la maturità tecnologica. Il World Energy Transitions Outlook di IRENA individua nell'efficienza energetica e nell'elettrifi- cazione favorita dalle rinnovabili le leve principali attraverso cui accelerare la transizione energetica. L'idrogeno in- vece avrà un ruolo fondamentale nella transizione dei settori "hard-to-abate", dove occorre affrontare la grande sfida legata alla sostituzione del carbone. Per creare un mercato dell'idrogeno è necessario lavorare simultaneamente

Intervista a

Francesco La Camera

Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) dal 2019, ha un'esperienza di più di trent'anni nella lotta al cambiamento climatico, nella sostenibilità e nella cooperazione internazionale.

Eni Sustainable Mobility e il modello di integrazione verticale con gli agri-business

Eni Sustainable Mobility, costituita all'inizio del 2023, è la Società del gruppo integrata verticalmente che supporterà la transizione energetica di Eni, abbinando all'offerta di carburanti sempre più sostenibili, servizi avanzati dedicati agli automobilisti in Italia e in Europa, facendo leva su una rete di 5.000 stazioni di servizio, che saranno potenziate per supportare anche la mobilità elettrica e quella basata sull'idrogeno. Eni Sustainable Mobility gestirà le bioraffinerie di Eni, il business del biometano e proseguirà lo sviluppo di nuovi progetti, tra cui quelli di Livorno e Pengerang in Malesia, attualmente in fase di valutazione e in Louisiana (USA) dove è stata realizzata ed è in avviamento una bioraffineria in Joint Venture con PBF.

Uno degli elementi distintivi della strategia di bioraffinazione Eni è rappresentato dalla progressiva integrazione verticale con il business Upstream attraverso l'innovativo modello degli agri-business, in grado di fornire materie prime sostenibili non concorrenti con la filiera alimen- tare e di dare un contributo significativo allo sviluppo locale e all'economia circolare. Il piano di sviluppo delle attività individuate comprende accordi con agricoltori e cooperative locali ai quali viene demandata la produzione di semi oleaginosi e la realizzazione da parte di Eni di centri di raccolta ed estrazione dell'olio (Agri-Hub). I sottoprodotti della filiera produttiva saranno destinati ai mercati locali ed eventualmente all'ex- port. Ad ottobre 2022 è partito il primo cargo di olio vegetale per la bioraffinazione, prodotto nell'Agri-Hub Eni di Makueni in Kenya, diretto alla bioraffineria di Gela. In aggiunta all'olio vegetale, Eni ha già iniziato a esportare anche l'olio da cucina usato (UCO) raccolto nelle catene di hotel, nei ristoranti e nei bar di Nairobi, tramite un progetto già avviato che promuove la cultura del riciclo, sensibilizzando gli operatori economici sui benefici ambientali e sanitari del corretto smaltimento degli oli usati, generando reddito da un rifiuto. Questo modello sarà replicato in altri Paesi africani, partner Eni di lunga data. Questi sviluppi hanno portato Eni ad accelerare la propria strategia e rilanciare i target di capacità di bioraffinazione, mirando a traguardare oltre 3 milioni di tonnellate all'anno entro il 2025, rispetto ai 2 milioni annunciati nel 2022, e oltre 5 milioni di tonnellate all'anno entro il 2030.

ti sono quasi raddoppiati, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 499 miliardi di USD. Le rinnovabili rappresentano una scelta economica vincente e, soprat- tutto nella fase di crisi che il sistema energetico sta attraversando, giocano

Eni e IRENA stanno collaborando anche nell'ambito della Alliance for Industry Decarbonization, un'alleanza che si pone l'obiettivo di accelerare la decar- bonizzazione dei settori industriali, che

sull'offerta e sulla domanda e l'Allian- ce for Industry Decarbonization offre una piattaforma di collaborazione tra settori per perseguire proprio questo obiettivo.

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ENI FOR 2022 A JUST TRANSITION

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INTRODUZIONE

NEUTRALITÀ CARBONICA

ECCELLENZA OPERATIVA

ALLEANZE PER LO SVILUPPO

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13,8 mld

spesa destinata

alle attività zero e low carbon nel quadriennio 2023-2026

EVOLUZIONE DELLA CAPITAL ALLOCATION

Eni si impegna ad allineare i propri piani e decisioni di investimento alla strategia di decarbonizza- zione. L'evoluzione verso un por- tafoglio di prodotti totalmente decarbonizzati sarà supportata da una progressiva crescita della quota di investimenti dedicati alle attività zero e low carbon, che rag- giungerà il 30% degli investimenti complessivi nel 2026, il 70% nel

contribuiranno per circa il 75% in media nel periodo 2040-2050. La spesa destinata alle attività zero e low carbon sarà pari a €13,8 mi- liardi nel quadriennio 2023-20261. Nel medio-lungo termine la quota di spesa dedicata alle attività Oil

& Gas sarà gradualmente ridotta,

con il progressivo phase-out degli

investimenti in attività o prodotti

ad alta intensità carbonica e valu-

tando i principali progetti di inve-

stimento in coerenza con i target

tegia di finanziamento di Eni, che nel 2021 ha emesso il primo sustainability -linked bond del settore Oil & Gas, il cui tasso d'interesse

è connesso agli obiettivi di transi-

zione energetica annunciati dall'a-

zienda. In tal senso, ad inizio 2023,

Eni ha messo sul mercato le prime

obbligazioni destinate al pubblico

in Italia collegate ai propri obiettivi

di sostenibilità per un valore inizia-

le di €1 miliardo, importo raddop-

piato per venire incontro all'elevato

guida TCFD, Eni verifica mediante stress test la recuperabilità dei va- lori di bilancio degli investimenti Oil

  • Gas, che costituiscono il 70% delle immobilizzazioni di Eni, rispetto a scenari di decarbonizzazione diver- si da quello adottato dal manage- ment e, in particolare, rispetto al Net
    Zero Emission (NZE) della IEA. Tale stress test si compone anche di uno scenario in cui i prezzi assunti dal management sono ridotti del 10%.

Di seguito i risultati della sensitivity analysis espressi in termini di riduzione percentuale del margine di sicurezza dato dall'eccesso dei flussi di cassa futuri rispetto ai va- lori di bilancio (i.e. headroom). Lo stress test effettuato dal management di Eni sui valori d'uso degli asset Oil & Gas in base alle ipotesi di prezzo e di costo dello scenario IEA NZE ha evidenziato una perdita di valore e potenziali svalutazioni

degli asset non rilevanti, secondo il giudizio del management, con- fermando la qualità e la resilienza degli asset di Eni. Questi stress test sono stati eseguiti aggiornando le ipotesi di prezzo degli idrocarburi e di costo della CO2 nelle proiezioni dei flussi di cassa, non conside- rando possibili variazioni di altri fattori (es. volumi, tasso di sconto).

  • Resilienza della strategia Eni nella Relazione Finanziaria Annuale 2022.

2030 e fino all'85% nel 2040. Dopo il 2035, queste attività genereran- no un free cash flow positivo e

prefissati di abbattimento delle

emissioni. Inoltre, il piano di decar-

bonizzazione è integrato nella stra-

numero di richieste che ha portato

a chiudere l'offerta in soli cinque

giorni ( finanza).

Headroom valore d'uso delle

Assunzioni al 2050

CGU O&G vs. Valori di libro eccedenza %

in termini reali USD 2021

CO

Costi

Costi

Prezzo Brent

Prezzo gas europeo

Costo CO

2

2

deducibili

CO non deducibili

($/bl)

($/mmbtu)

($/ton)

2

Proiezioni costi CO EU/ETS +

INVESTIMENTI IN ATTIVITÀ LOW E ZERO CARBON 2023-2026 (€ mld)

Generazione elettrica da fonti rinnovabili

4,6

Riduzione delle emissioni GHG

3,4

Economia circolare

3,5

Ricerca per decarbonizzazione, economia circolare e nuove soluzioni energetiche

0,6

Sviluppo portafoglio retail (inclusa e-mobility)

1

Altre iniziative (incluse Natural Climate Solution e Venture Capital)

0,7

CAPITAL ALLOCATION

Tradizionale

85%

70%

30%

Low e

zero carbon

2026 2030 2040

Scenario Eni

>100%

-

43

5,3

2

previsione costi di forestry

Haircut del 10% prezzi

80%

-

39

4,8

Proiezioni costi CO2 EU/ETS +

scenario Eni

previsione costi di forestry

Scenario IEA NZE 2050

55%

49%

24

3,8

250-180 per tonnellata di CO

(a)

2

(a) Prezzo differenziato a seconda di economia classificata come "avanzata" o "emergente".

FOCUS ON

Rischi e opportunità climatiche

RESILIENZA DELLA STRATEGIA AGLI SCENARI LOW CARBON

Le iniziative di decarbonizzazione annunciate o avviate dai governi di molti Paesi al fine di traguardare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, la spinta della società civile, delle ONG e del sistema finanziario, non-

riserve di idrocarburi di Eni al fine di identificare e valu­tare i potenzia- li rischi connessi ai cambiamenti nei regimi regolatori in materia di emissioni o alle con­dizioni fisiche di conduzione delle operations. L'e- sposizione econo­mico-finanziaria di Eni al rischio derivante dall'in- troduzione di nuovi­ meccanismi di

attraverso analisi di sensitività ai potenziali impatti connessi all'in- troduzione di carbon tax. Inoltre, Eni monitora regolarmente i princi- pali progetti per verificare il rispetto delle soglie di redditività alla luce di possibili variazioni nel quadro rego- latorio che potrebbero, ad esempio, aumentare il costo delle emissioni.

I rischi connessi al climate change sono analizzati, valutati e gestiti considerando gli aspetti individuati nelle raccomandazioni della TCFD, che si riferiscono sia ai rischi legati alla transizione energetica (scenario di mercato, evoluzione normativa legale e tecnologica e aspetti reputazionali) sia al rischio fisico (acuto e cronico) connesso al cambiamento climatico. L'analisi è svolta con un approccio integrato e trasversale che coinvolge funzioni specialistiche e linee di business, includendo valutazioni di rischi e opportunità correlati. Si riporta in tabella una sintesi dei principali rischi e opportunità correlati al clima individuati da Eni (wFattori di rischio e incertezza). Al fine di cogliere le opportunità e minimizzare i rischi connessi al cambiamento climatico, Eni sta attuando una strategia di lungo termine finalizzata a trasformare il modello di business per conseguire l'obiettivo di Neutralità Carbonica al 2050, in linea con gli impegni della comunità internazionale, cioè il conseguimento di zero emissioni nette riferite a tutti i processi e i prodotti commercializzati dai Gruppo in relazione all'intero ciclo di vita.

ché l'evoluzione delle preferenze dei consumatori e il diffondersi di una crescente sensibilità al tema del cambiamento climatico e della salvaguardia degli ecosistemi na- turali potrebbero determinare nel medio-lungo termine lo spiazza- mento della domanda d'idrocarburi da parte delle energie rinnovabili e di altri vettori energetici a zero emissioni ovvero ad emissioni

carbon pricing è inoltre esaminata dal CdA sia nella fase preliminare di autorizzazione del singolo inve- stimento, che in quella successiva di monitoraggio semestrale dell'in- tero portafoglio progetti. In partico- lare, Eni considera di fondamentale importanza la gestione del rischio di deprezzamento delle riserve e ha adottato una strategia e delle azioni per mitigare tale rischio. La

Considerato che gli asset Upstream hanno vite utili molto estese, le valutazioni di resilienza econo- mica dipendono in modo rilevante dalle assunzioni del management sui prezzi futuri degli idrocarburi. A tal fine le variabili di prezzo riflet- tono la migliore stima da parte del management dei fondamentali dei diversi mercati energetici che incor- pora i trend di decarbonizzazione

RISCHI TRANSIZIONE

Normativo

Scenario

Tecnologico

Reputazionale

RISCHI

Declino della domanda globale di idrocarburi per fattori normativi, di mercato o tecnologici

Aumento obblighi normativi e incremento costi operativi e d'investimento connessi

Procedimenti legali in materia di climate change

Rischio di "stranded asset"

Incertezza sullo sviluppo dei mercati e redditività per nuovi prodotti low carbon

Effetti negativi sull'andamento del titolo

Deterioramento dell'appeal del settore/azienda per talent attraction & retention

OPPORTUNITÀ

Sviluppo di energie rinnovabili e low carbon

Diversificazione delle materie prime per bioraffinerie e settore chimico e sviluppo di nuovi prodotti

Interventi di efficientamento energetico con l'adozione di BAT

Rivalutazione degli asset in chiave circolare

Sviluppo della CCS e prodotti decarbonizzati

R&D, innovazione e partnership per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per la decarbonizzazione

Posizionamento distintivo nei benchmark climatici e ricadute positive sulla percezione degli stakeholder

contenute. La gestione dei rischi di transizione comprende la regolare review del portafoglio di asset e di nuovi investimenti di sviluppo delle

scelta dei progetti di sviluppo Oil & Gas è basata su rigorosi criteri in- dustriali-finanziari e il profilo emis- sivo delle operazioni è analizzato

in atto e quelli che prevedibilmente potranno delinearsi. Come ulteriore strumento di controllo e valutazione e come raccomandato dalla linee

FISICI

Acuti

Eni ha sviluppato un processo di assessment che include sia i propri asset sia quelli di terze parti che possono avere impatto sull'operatività Eni. Il processo, in costante evoluzione anche sulla base delle risultanze delle prime implementazioni, sulla scorta di dati forniti da data provider specialistici, valuta il rischio inerente degli asset rispetto ai rischi acuti e cronici identificati. Per gli asset esposti viene valutata la forza e l'efficacia delle azioni di mitigazione esistenti, identificando il rischio residuo (per singolo asset). Gli asset che a livello di rischio residuo risultano ancora esposti, vengono analizzati in maniera più dettagliata nell'ambito del processo di Asset Integrity, identificando a valle, ove necessario, ulteriori azioni di mitigazione da implementare.

  1. In tale spesa, a differenza di quanto previsto dal regolamento della Tassonomia UE, sono ricompresi anche gli interventi effettuati in JV, tutte le spese che contribuiscono alla riduzione delle emissioni (ad esempio interventi di efficienza energetica e di abbattimento del flaring di routine) e quanto a supporto dello sviluppo della customer base Plenitude.

RISCHI

Cronici

Eni attenziona inoltre gli impatti socio-economici e ambientali nei Paesi ove opera e ha elaborato linee guida e misure che costituiscono un supporto metodologico per l'identificazione di azioni di adattamento nei Paesi di interesse.

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Eni S.p.A. published this content on 10 May 2023 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 10 May 2023 07:56:10 UTC.