L'utile netto per l'intero anno è risultato pari a 8,3 miliardi di euro, in calo del 38% rispetto al 2022, anno in cui i prezzi dell'energia erano saliti drasticamente.

L'utile operativo adjusted (Ebit) del quarto trimestre è risultato pari a 2,8 miliardi di euro, rispetto i 2,9 miliardi attesi dagli analisti in un consensus diffuso dalla società.

La divisione di gas e gas naturale liquefatto (Ggp) ha registrato un utile operativo adjusted da record a 0,68 miliardi di euro, grazie all'esito favorevole di una procedura arbitrale, ha detto Eni, senza fornire ulteriori dettagli.

Lo scorso anno, alcune fonti avevano riferito a Reuters che Uniper , il maggior trader di gas in Germania, era stato condannato a pagare 550 milioni di euro a Eni in seguito a un arbitrato internazionale per un contratto di fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) scaduto nel 2022.

Per tutto il 2023 la divisione Ggp ha superato le previsioni del gruppo, malgrado i deboli risultati della divisione chimica, a causa del rallentamento della domanda in tutti i segmenti di business e l'aumento dei costi energetici e dei fattori produttivi, in base a quanto comunicato da Eni.

Il gruppo presenterà un aggiornamento della propria strategia il 14 marzo.

"Con poche indicazioni per il futuro, riteniamo che i risultati siano neutrali, ma alcuni investitori potrebbero considerare i proventi dell'arbitrato come 'una tantum' e ritenere i risultati sottostanti deludenti", ha scritto in una nota Biraj Borkhataria, analista di RBC Europe.

Intorno alle ore 10,25, Eni perde l'1,71% a Piazza Affari, sottoperformando l'indice delle blue-chip in rialzo dello 0,57%.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)