ROMA (MF-DJ)--Eni mette 28 mld di investimenti nel piano strategico 2021-2024, il 20% dei quali sarà destinato a progertti green. Il dividendo crescerà dell'8%.

Il piano prevede la fusione dei business retail e rinnovabili con un

Capex complessivo a 1 mld/anno. L'Ebitda proforma adj raddoppierà a 1 mld al 2024 da 0,6 mld nel 2021. Le rinnovabili aumenteranno dai 4 GW

previsti entro il 2024 ai 15 GW entro il 2030 mentre la base retail crescerá a 15 milioni clienti. Per il settore Refining & Marketing, è previsto un Ebit proforma adj piú che raddoppiato a 1,4 mld nell'arco del piano.

Per l'oil&gas, che resta il core business, la produzione crescerá a

una media di circa 4% all'anno nell'arco del piano, principalmente

in maniera organica. Per il 2021, un anno di transizione prima della piena ripresa dal Covid, la produzione si conferma a circa 1,7 milioni di barili di olio equivalente/giorno (boed). In termini di futuro portafoglio produttivo, nel 2024 il 55% circa delle riserve P1 saranno a gas, rispetto al 50% attuale. Il capex Upstream ammonterá a circa 4,5 mld di euro/anno come media, dei quali il 50% circa per contrastare l'esaurimento dei giacimenti attualmente operativi, e il restante 50% destinati alla crescita.

E' previsto un dividend floor di 0,36 euro per azione con un prezzo del Brent di 43 usd/bbl, inferiore di 2 usd rispetto al precedente, per poi

aumentare con una percentuale crescente tra 30% e 45% del Free Cash Flow

incrementale generato da uno scenario compreso tra i 43 usd e i 65 usd. Sará riattivato un programma di buyback di 300 mln di euro all'anno con

un prezzo del Brent pari a 56 usd/bbl, un livello inferiore rispetto alla

soglia di attivazione precedente. Il buyback salirá a 400 mln/anno a partire da 61 usd/bbl e a 800 mln/anno a partire da 66 usd/bbl, come giá

previsto.

Per l'a.d. Claudio Descalzi il piano, "concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile", è un "ulteriore passo avanti nella nostra trasformazione" verso "la totale decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e processi entro il 2050".

L'obiettivo della policy sul dividendo, ha spiegato, è "garantire maggiore stabilitá". "Non bisogna considerare solo il prezzo del petrolio ma anche la cash neutrality, che a fine piano è sotto i 40 usd al barile, quello che stiamo facendo all'interno è importante per quanto riguarda il dividendo", ha chiarito il manager.

Quanto al Recovery, "può essere una buona possibilitá per accelerare la

transizione, soprattutto in Italia nelle bioraffinerie, nel refining & marketing e nel Ccs" (stoccaggio della CO2, ndr), ha detto l'a.d. "Abbiamo vari progetti", ha aggiunto, ma "non abbiamo inserito nessun fondo del Recovery Plan in questo piano, che sará in aggiunta".

Il Cfo Francesco Gattei ha aperto a eventuali M&A, ma solo per raggiungere i 15 GW di rinnovabili al 2030 e in "realtá giá esistenti con risvolti fiscali o nei Paesi con cui abbiamo sinergie", e ha chiuso alla cessione degli asset in Australia. "L'offerta non era in linea con le nostre rischieste e abbiamo deciso di non vendere", ha riferito.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

February 19, 2021 12:32 ET (17:32 GMT)