MILANO (MF-DJ)--Diplomatici e gruppi imprenditoriali europei stanno esortando il presidente Usa, Joe Biden, a revocare il divieto di viaggio - che va avanti da 15 mesi - dall'Unione europea e dal Regno Unito, dopo che entrambi hanno aperto le porte ai viaggiatori americani, affermando che la mancanza di reciprocità ostacola la ripresa economica e divide le famiglie.

Il divieto, istituito dall'ex presidente Usa, Donald Trump, all'inizio della pandemia globale di Covid-19, ha ostacolato le attività delle imprese che hanno bisogno di lavoratori europei negli Stati Uniti, hanno affermato i diplomatici di Washington. L'Ue all'inizio di questo mese ha iniziato a consentire nuovamente gli arrivi dagli Usa e gli americani possono anche visitare il Regno Unito, dopo test e quarantena.

"Lo chiediamo in ogni incontro ufficiale", ha detto un diplomatico europeo e un altro diplomatico ha dichiarato che "il sistema attuale è evidentemente ingiusto e si basa ancora sulla situazione Covid di oltre un anno fa".

Inoltre, decine di migliaia di europei in possesso di visti per lavorare o studiare negli Stati Uniti, e che potrebbero viaggiare nonostante il divieto, non possono farlo a causa dell'elaborazione degli arretrati presso le ambasciate e i consolati statunitensi. Chi è già negli Stati Uniti inoltre, non può visitare i propri Paesi d'origine perché non può ottenere i documenti necessari per rientrarvi.

L'amministrazione Biden ha affermato che sta seguendo le indicazioni dei funzionari sanitari e non ha dato alcun dettaglio sul piano per riaprire le frontiere ai viaggiatori provenienti dall'Ue e dal Regno Unito. "Abbiamo un gruppo di lavoro con l'Unione europea in questo momento su questo", ha detto giovedì il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a un quotidiano tedesco, aggiungendo che "non posso dare una data per questo".

Nel frattempo, le ambasciate europee negli Stati Uniti sono inondate di appelli di cittadini le cui famiglie sono separate da più di un anno. Anche i gruppi imprenditoriali e altre associazioni hanno chiesto che i loro dipendenti e le loro famiglie possano entrare negli Stati Uniti.

"Queste persone sono indispensabili per la gestione di migliaia di aziende e sono spesso attori chiave nelle organizzazioni americane", ha affermato il Gruppo Esponenti Italiani, che comprende la società energetica italiana Eni, la banca Unicredit e il produttore di abbigliamento Benetton Group.

L'ambasciatore dell'Ue negli Stati Uniti, Stavros Lambrinidis, ha affermato che l'Unione non avrebbe aperto i suoi confini ai viaggiatori statunitensi se non fosse stata al sicuro. "Entrambe le nostre regioni, America ed Europa, sono costruite fondamentalmente sulla nozione di libertà di movimento", ha detto al Wall Street Journal, aggiungendo che "il Covid è arrivato e ha ribaltato tutto".

L'ambasciatore francese negli Stati Uniti ha esortato l'amministrazione Biden a prendere provvedimenti per alleviare lo stress sulle famiglie. "Speriamo davvero che gli Stati Uniti aprano presto ai cittadini dell'Ue, soprattutto in considerazione della difficile situazione degli europei legalmente stabiliti negli Usa", ha affermato Philippe Etienne.

Trump ha vietato i viaggi dall'Unione europea e dal Regno Unito nel marzo 2020, quando i tassi di infezione erano in aumento nel continente ma ancora relativamente bassi negli Stati Uniti. Le restrizioni erano state applicate a tutti i non americani che erano stati in quei Paesi nelle due settimane precedenti all'imposizione della misura, con poche eccezioni per le persone fidanzate con cittadini statunitensi e per alcune classi di lavoratori essenziali.

L'amministrazione Trump si è mossa per revocare il divieto prima di lasciare l'incarico ma Biden ha affermato a gennaio che gli Stati Uniti non avrebbero aperto all'Europa a causa dell'aumento dei tassi di infezione in tutto il mondo, in ritardo rispetto agli Stati Uniti sulla copertura vaccinale.

Un funzionario del dipartimento di Stato ha affermato che il dipartimento rimane impegnato a facilitare i viaggi ma che la pandemia di Covid-19, insieme alle restrizioni di viaggio imposte dalla Casa Bianca, ha sostanzialmente ridotto la capacità di elaborare i visti.

Date le limitazioni, le sedi diplomatiche statunitensi hanno dato la priorità ai servizi per i cittadini americani all'estero e ai servizi di visto "mission-critical" come quelli per le persone che aiutano nella risposta alla pandemia.

Alcuni Governi europei hanno proposto di istituire un passaporto vaccinale per facilitare i viaggi sicuri ma l'amministrazione Biden ha affermato che gli Stati Uniti non creeranno un database centralizzato che contenga le credenziali sui vaccini.

cos

(END) Dow Jones Newswires

June 28, 2021 04:01 ET (08:01 GMT)