GINEVRA (awp/ats/awp) - Il fabbricante ginevrino di aromi e profumi Givaudan ha visto il giro d'affari contrarsi nel primo semestre. Il gruppo conferma però gli obiettivi di crescita a medio termine.

Da gennaio a fine giugno, il fatturato ha rallentato su base annua del 3,2% a 3,5 miliardi di franchi, si legge in un comunicato odierno. La crescita organica ha raggiunto il 2,4%.

La divisione Profumi ha generato un fatturato di 1,6 miliardi di franchi, con un aumento dell'1,6%, quella degli Aromi han registrato un giro d'affari di 1,8 miliardi, in calo del 7,1%.

Per regione, l'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) è in cima alla classifica delle vendite con un aumento dell'8,5% a 1,4 miliardi, ben prima dell'America Latina (LATAM) con 423 milioni, in crescita dell'11,1%.

A livello operativo, l'Ebitda è risultato al ribasso del 6,5% a 763 milioni, con un margine che è passato dal 22,4% al 21,6%. L'utile netto dal canto suo è cresciuto del 9% a 449 milioni.

I risultati sono inferiori a quanto previsto dagli analisti contattati dall'agenzia AWP, che prevedevano un giro d'affari in calo dell'1,1% a 3,6 miliardi e una crescita organica del 2,9%.

Migliorare la performance

A febbraio, Givaudan ha ampliato le proprie attività con l'acquisizione della società biotecnologica Amyris, quotata al Nasdaq. "Si tratta di una collaborazione di lunga data per lo sviluppo di principi attivi per prodotti per la cura della pelle e fragranze, tutti derivati da risorse rinnovabili di carbonio, come lo squalano", ha dichiarato il CEO Gilles Andrier all'AWP, rifiutandosi di rivelare il valore dell'operazione.

"Il piano di ristrutturazione ha già avuto un impatto. L'obiettivo era quello di generare un risparmio di 60 milioni di franchi attraverso il taglio dei posti di lavoro e la riduzione dei costi nella catena di approvvigionamento e di produzione, a causa del Covid e del successivo rimbalzo", ricorda Andrier.

Per l'insieme del 2023, la direzione non fornisce previsioni dettagliate. Alla chiusura del quinquennio, che termina a fine 2025, il gruppo mira a una crescita organica fra il 4 e il 5%.

Rispondendo a una domanda sull'indagine avviata a marzo dalla Commissione per la Concorrenza (Comco), il CEO ha assicurato che sta collaborando con le varie giurisdizioni a livello mondiale, "e questo richiede tempo". Il gruppo è sospettato di aver fissato i prezzi con la Firmenich di Ginevra, la International Flavors and Fragrances (IFF) negli Stati Uniti e Symrise in Germania.