Con 12,9 miliardi di dollari, il fatturato del secondo trimestre del 2023 mostra un netto rallentamento, registrando un calo del 21,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

HP suddivide le sue operazioni in due segmenti: tecnologie di stampa e personal computer. Il primo segmento, ad alto margine grazie ai materiali di consumo, ma che rappresenta solo un terzo del fatturato, riesce a limitare i danni e arretra solo del 4,6%.

è nel secondo segmento che si trova il problema, con le vendite di PC in calo del 29% rispetto all'anno precedente. La tendenza è chiaramente al rallentamento dopo il picco di acquisti di nuovi dispositivi avutosi durante la pandemia, a causa dell'obbligo dello "Smart working".

Estremamente competitivo, il settore dei PC non ha alcun potere di fissazione dei prezzi nonostante la buona immagine di marca di cui gode HP, soprattutto negli Stati Uniti. Al contrario, il settore della stampa gode del modello di business "lama di rasoio", con vendite ricorrenti e margini confortevoli garantiti dalla domanda di beni di consumo.

Un altro punto di forza di HP è la chiarezza della sua strategia, che mira a restituire l'intero utile agli azionisti, tramite riacquisti di azioni quando la valorizzazione è opportuna, oppure con distribuzione di dividendi.

È senza dubbio questo ad aver attirato l'attenzione di Warren Buffett. Berkshire, che negli ultimi mesi ha aumentato la sua partecipazione nella società, è diventata l'azionista principale del gruppo. Fedele al suo stile, Buffett ha accumulato azioni a una valutazione di circa x8 di utili di cassa, il cosiddetto free cash flow, con un rendimento di cassa del 12,5%.

Se gli utili per azione aumenteranno, sarà grazie al riacquisto di azioni piuttosto che all'espansione dell'attività, che nei mercati maturi ha raggiunto da tempo un plateau.

Tuttavia, sarà importante prestare attenzione all'indebitamento, poiché questo sta aumentando in modo significativo. Il motivo è presto detto: l'anno scorso HP ha generato 3,8 miliardi di dollari di free cash-flow, ma ha restituito 5,3 miliardi ai suoi azionisti, principalmente tramite riacquisti di azioni.

Nei primi sei mesi dell'anno in corso, il gruppo restituisce 618 milioni di dollari, questa volta sotto forma di dividendi, mentre il suo free cash-flow è di soli 349 milioni di dollari.