MADRID (awp/ats/ans) - Non è stata colpita dalla crisi del Mar Rosso né da quella del 'fast fashion', che ha portato alla capitolazioni di brand come Kookai rispetto ai giganti asiatici del low cost come Shein. Inditex, il colosso tessile di Arteixo, nella piccola Galizia del nordovest spagnolo, produttrice di otto marchi fra cui Zara e Massimo Dutti, ha bruciato nel 2023 record di utili e vendite per il secondo anno consecutivo, portando il dividendo a un incremento del 28% in ragione di 1,54 euro per azione.

Lasciate alle spalle le ripercussioni della guerra in Ucraina, nell'ultimo esercizio il gruppo presieduto dal 2022 da Marta Ortega, figlia del fondatore Amancio, è riuscito a dribblare perfino gli effetti avversi dell'inflazione, superando per la prima volta i 5 miliardi di euro di utili - 5,4 miliardi quelli netti nel 2023 - con un aumento del 30% rispetto sull'esercizio precedente. Grazie al fiuto per gli affari della 'zarina' erede dell'impero del fast fashion (inclusi i marchi Stradivari, Beriska e Oysho), laureata a 23 anni alla London Busines School e che dal 2007 ha scalato uno a uno i gradini dell'azienda di famiglia, fino ad assumerne la guida. Situata nella classifica Standard Fashion Power al primo posto fra le persone più influenti della moda, davanti a Anna Wintour o Miuccia Praga.

Appassionata di ippica e mamma di due bambini, Amancio e Matilda di 11 e 4 anni, a soli 37 anni 'Martita' - come è familiarmente chiamata in fabbrica - è subentrata al predecessore, Pablo Isla, imponendo un rinnovamento del marchio fino ad allora legato esclusivamente al pronto moda. Dopo aver superato la naturale ritrosia per gli eventi mondani, 'la doctora' ha presentato le collezioni Zara alla Parigi Fashion Week o alle sfilate di New York, con campagne affidate a fotografi come Helmut Newton o Steven Meisel. O alla promozione di mostre con testimonial come Charlotte Rampling o la cantante Rosalia sfilata su monopattino per la promozione della nuova linea di prodotti per i capelli Zara Hair, che si aggiunge a quelle di cosmetici e per la casa Zara Home. Ma non senza passi falsi, come la campagna 'The Jaket', con manichini avvolti nel cellophane, che hanno evocato lo spettro del conflitto a Gaza e suscitato l'indignazione di migliaia di persone, tanto da costringere Inditex a ritirarla.

Il nuovo record storico, basato sull'incremento del 10,3% delle vendite, arrivate a sfiorare i 36 miliardi di euro, è dovuto principalmente all'aumento dello shopping online che, a differenza dei competitori, non solo non ha scalfito i conti del gruppo galiziano ma è lievitato del 16%. "E' stato un anno di crescita, abbiamo saputo approfittare delle delle diverse opportunità che si sono presentate", ha segnalato il Ceo Oscar Garcia Maceiras, nel presentare i risultati. Una è stata l'impiego delle tecnologie per ridurre al minimo gli stock a fine stagione e risparmiare i costi. L'altra, la fornitura rapida dei prodotti, grazie a una rete logistica super organizzata (in cui quest'anno il gruppo investirà altri 1.800 milioni) che assicura un''efficiente e capillare capacità di distribuzione, segnalano gli analisti.

Presente con punti vendita in oltre 90 Paesi e in altri 200 con negozi online, il gigante tessile affonda le radici nell'elevata "produzione di prossimità" in Spagna, Portogallo, Marocco e Turchia, che raggiunge il 50% del totale. Ed è la 'chiave' del successo che ha evitato i problemi nella catena di forniture, per la crisi provocata dagli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Lei, la 'presidenta', mantiene i piedi per terra, come dimostra la retribuzione di 1 milione di euro ricevuta nell'esercizio 2023, rispetto ai 10,3 milioni di euro incassati dal Ceo Maceiras. Dividendi milionari esclusi.