L'Italia sta finalizzando i termini di un accordo sostenuto dallo Stato con l'azienda di semiconduttori Silicon Box del valore di circa 3 miliardi di euro (3,3 miliardi di dollari) per costruire un sito industriale nel Paese, ha detto venerdì una fonte che ha familiarità con la questione.

La mossa dell'amministrazione del Primo Ministro Giorgia Meloni fa parte degli sforzi italiani di lunga data per attrarre investimenti da parte di aziende tecnologiche, dal momento che un accordo con l'azienda statunitense Intel non è mai stato finalizzato.

Il Ministro dell'Industria italiano Adolfo Urso ha convocato una conferenza stampa per la prossima settimana per presentare quello che ha definito un "nuovo importante investimento in Italia da parte di un'azienda leader nella microelettronica".

Non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma la fonte ha detto a Reuters che l'accordo coinvolgerà Silicon Box, con sede a Singapore, una startup di quasi tre anni creata dai fondatori del chipmaker statunitense Marvell.

Silicon Box si concentra sui 'chiplet', che possono avere le dimensioni di un granello di sabbia e vengono riuniti in un processo chiamato advanced packaging, un modo efficiente dal punto di vista dei costi per legare piccoli semiconduttori e formare un processore che può alimentare qualsiasi cosa, dai centri dati agli elettrodomestici.

Chiedendo di non essere nominata, la fonte ha detto che l'entità dell'investimento e la quantità di denaro pubblico offerto come parte del piano complessivo devono ancora essere finalizzati.

Silicon Box costruirà un sito di produzione in Italia, ma resta da vedere dove, dato che ci sono diversi siti in tutto il Paese in lizza, secondo la fonte.

Un portavoce del Ministro ha rifiutato di commentare. Silicon Box non ha risposto alle chiamate e alle e-mail in cerca di commenti.

Urso ha detto il mese scorso che l'Italia era pronta ad offrire 4,75 miliardi di euro di aiuti statali per attirare i produttori di chip stranieri.

Il Ministro ha ripetuto più volte che il Governo italiano rimarrebbe aperto ad un possibile investimento da parte di Intel, che ha dichiarato di essere ancora in trattativa.

L'Italia ha anche avuto colloqui, tra gli altri, con i produttori di chip di Taiwan MEMC Electronic Materials Inc e TSMC, aveva riferito in precedenza Reuters. (1 dollaro = 0,9127 euro) (Servizio di Giuseppe Fonte a Roma, servizi aggiuntivi di Elvira Pollina a Milano e di Toby Sterling ad Amsterdam; Redazione di Alexander Smith)