Kellogg, come altri produttori globali di alimenti confezionati, ha utilizzato il potere del suo marchio per aumentare costantemente i prezzi dei prodotti nell'ultimo anno, al fine di contrastare l'aumento vertiginoso dei costi di ingredienti come il grano, il mais e gli oli alimentari, in un contesto di crisi del costo della vita.

Nel frattempo, la domanda, soprattutto per i cereali più costosi di Kellogg's, non ha subito grandi contraccolpi, in quanto gli acquirenti si sono astenuti dal passare ad alternative più economiche e sono ancora disposti a pagare di più per i loro marchi di snack preferiti.

L'azienda prevede che il suo utile per azione rettificato diminuirà tra l'1% e il 3% nel 2023, rispetto alla precedente previsione di un calo tra il 2% e il 4%.

Il produttore di Corn Flakes prevede ora una crescita delle vendite nette organiche tra il 6% e il 7% per il 2023, rispetto alla precedente previsione di crescita tra il 5% e il 7%.

Le vendite nette sono aumentate a 4,05 miliardi di dollari nel primo trimestre, rispetto ai 3,67 miliardi di dollari dell'anno precedente. Gli analisti in media si aspettavano vendite per 3,95 miliardi di dollari, secondo i dati Refinitiv IBES.