PARIGI (Reuters) - Il gruppo francese del lusso Kering sta ampliando il proprio portafoglio di prodotti di moda con l'acquisto di una quota del 30% di Valentino, che però servirà a poco per ridurre la dipendenza dall'indebolimento del marchio di punta Gucci, almeno nel breve termine.

Dopo una crescita eccezionale tra il 2015 e il 2019, Gucci - che rappresenta la metà delle vendite di Kering e quasi i due terzi del suo utile operativo - è rimasto indietro rispetto ai rivali Lvmh e Hermes, faticando a tenere il passo con la loro ripresa post-pandemia.

Ieri, dopo aver registrato ricavi inferiori al previsto per il secondo trimestre, il gruppo ha annunciato a sorpresa un investimento di 1,7 miliardi di euro in Valentino.

Kering sta acquistando il 30% del marchio italiano dal fondo di investimento del Qatar Mayhoola e ha la possibilità di acquistare il resto nei prossimi cinque anni. Il gruppo ha inoltre detto di voler ampliare la partnership strategica con Mayhoola, che potrebbe portare il fondo ad acquisire una partecipazione in Kering.

L'annuncio di questa acquisizione non ha aiutato i titoli in Borsa e intorno alle 11,20 Kering è in calo del 2,5%.

La partecipazione in Valentino, che nel 2022 ha registrato vendite per 1,4 miliardi di euro rispetto ai 10,5 miliardi di euro di Gucci, è "bella ma a lungo termine", ha commentato Antoine Belge, analista di Exane-BNP Paribas.

"Non è né troppo piccola né troppo grande, è abbastanza redditizia ma con margini di miglioramento. Tuttavia, il fatto che Kering prenda solo una quota di minoranza significa che non sposta l'ago della bilancia a breve termine, soprattutto in termini di riduzione della dipendenza di Kering da Gucci".

Centerview ha assistito Kering nell'operazione, mentre Valentino ha detto che Rothschild e Intesa Sanpaolo hanno assistito Mayhoola.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)