ZURIGO (awp/ats) - Kühne+Nagel, colosso della logistica con sede nel canton Svitto, ha visto come previsto il fatturato e l'utile calare nel primo trimestre, sulla scia del ritorno alla normalità delle catene di rifornimento dopo il periodo della pandemia.

Stando ai dati diffusi oggi i ricavi sono scesi (su base annua) del 37% a 6,6 miliardi di franchi, mentre il risultato operativo Ebit si è contratto del 45% a 612 milioni e l'utile netto è calato del 45% a 462 milioni.

Già nel quarto trimestre del 2022 tutte le cifre chiave più importanti erano chiaramente in diminuzione. Questo perché in precedenza l'azienda aveva beneficiato notevolmente delle turbolenze legate alle restrizioni Covid: l'organizzazione del flusso di merci era diventata più complessa e quindi più costosa per i clienti. I dipendenti di Kühne+Nagel hanno dovuto trovare percorsi alternativi con breve preavviso e ricaricare le merci più spesso, ovviamente facendosi pagare i relativi oneri, cosa che aveva messo le ali al giro d'affari e alla redditività.

Ora si è tornati a una normalità che è comunque migliore del previsto: le cifre pubblicate oggi sono infatti superiori alle attese degli analisti. L'effetto in borsa non è mancato, perlomeno inizialmente: l'azione della società in apertura è arrivata a salire del 6%, ma con il trascorrere delle ore ha perso terreno, azzerando praticamente interamente i guadagni.

Gruppo con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale. È stato fondato nel 1890 a Brema e la sua sede stata spostata in Svizzera nel 1976: l'azienda ha seguito Klaus-Michael Kühne, l'imprenditore oggi 85enne che è azionista di maggioranza e che - in base al Bloomberg Billionaires Index - è l'uomo più ricco della Germania (e 28esimo al mondo), con un patrimonio valutato a oltre 46 miliardi di dollari. La sua società ha 79'000 dipendenti distribuiti in 1300 località di circa 100 paesi, che servono centinaia di migliaia di clienti.