BERNA (awp/ats) - Si fa sempre più rosso il conto economico di Meyer Burger: nel 2023 il gruppo bernese specializzato nelle tecnologie per l'industria fotovoltaica ha subito una perdita netta di 292 milioni di franchi, a fronte di un disavanzo di 70 milioni l'anno precedente. Il fatturato è sceso da 147 a 135 milioni.

In un comunicato odierno la società ha inoltre annunciato la chiusura definitiva del suo stabilimento di Freiberg, in Sassonia (Germania). Le speranze di un maggiore sostegno da parte del mondo politico tedesco non si sono concretizzate e 500 dipendenti perdono l'impiego.

Meyer Burger ha deciso di porre fine alla produzione dell'unità, che ha soli tre anni di vita, perché fonte di gravi perdite, visti i prezzi definiti da dumping dei pannelli solari della concorrenza cinese. In questo contesto l'impresa lamenta anche il fatto che l'Ue non protegge ai suoi occhi adeguatamente l'industria solare dai suoi concorrenti del Dragone, ritenuti altamente sovvenzionati.

L'azienda - che è stata fondata nel 1953 - si rivolge quindi ora agli Stati Uniti, che hanno un mercato ben protetto dalle importazioni a basso costo dalla Cina. La ditta sta investendo molto nel completamento della produzione di celle solari a Colorado Springs e nella produzione di moduli solari a Goodyear, in Arizona.