- Il laboratorio di intelligenza artificiale OpenAI ha pubblicato un post sul blog lunedì per cercare di affrontare i timori che la sua tecnologia si intrometta nelle elezioni, mentre più di un terzo del mondo si prepara a recarsi alle urne quest'anno.

L'uso dell'AI per interferire con l'integrità delle elezioni è stata una preoccupazione da quando l'azienda sostenuta da Microsoft ha rilasciato due prodotti: ChatGPT, che può imitare la scrittura umana in modo convincente, e DALL-E, la cui tecnologia può essere utilizzata per creare "deepfakes", ovvero immagini dall'aspetto realistico che vengono fabbricate.

Tra i preoccupati c'è lo stesso CEO di OpenAI, Sam Altman, che a maggio ha testimoniato al Congresso di essere "nervoso" per la capacità dell'AI generativa di compromettere l'integrità delle elezioni attraverso la "disinformazione interattiva uno a uno".

L'azienda di San Francisco ha detto che negli Stati Uniti, che quest'anno terranno le elezioni presidenziali, sta collaborando con l'Associazione Nazionale dei Segretari di Stato, un'organizzazione che si concentra sulla promozione di processi democratici efficaci come le elezioni.

ChatGPT indirizzerà gli utenti a CanIVote.org quando verranno poste alcune domande relative alle elezioni, ha aggiunto.

L'azienda ha anche detto che sta lavorando per rendere più evidente quando le immagini sono generate dall'AI utilizzando DALL-E, e sta pianificando di inserire un'icona "cr" sulle immagini per indicare che sono state generate dall'AI, seguendo un protocollo creato dalla Coalition for Content Provenance and Authenticity.

Sta inoltre lavorando su come identificare i contenuti generati da DALL-E anche dopo che le immagini sono state modificate.

Nel suo post sul blog, OpenAI ha sottolineato che le sue politiche vietano l'utilizzo della sua tecnologia in modi che ha identificato come potenzialmente abusivi, come la creazione di chatbot che fingono di essere persone reali o che scoraggiano il voto.

Inoltre, proibisce a DALL-E di creare immagini di persone reali, compresi i candidati politici.

L'azienda deve affrontare delle sfide per controllare ciò che accade effettivamente sulla sua piattaforma.

Quando Reuters l'anno scorso ha cercato di creare immagini di Donald Trump e Joe Biden, la richiesta è stata bloccata ed è apparso un messaggio che diceva che "potrebbe non essere conforme alla nostra politica dei contenuti".

Reuters, tuttavia, è riuscita a creare immagini di almeno una dozzina di altri politici statunitensi, tra cui l'ex Vicepresidente Mike Pence.