Patrys Limited ha annunciato nuovi dati preclinici per il suo anticorpo IgG full-size, PAT-DX3. I risultati di un nuovo studio sostengono il potenziale dell'uso dei deossimabs per veicolare i farmaci di piccole molecole e le tecnologie di editing genico attraverso la barriera emato-encefalica, per trattare diversi obiettivi e condizioni neurologiche. Questo studio è stato condotto da un'organizzazione di ricerca a contratto leader a livello mondiale, che ha marcato radioattivamente sia PAT-DX3 che un anticorpo di controllo, per monitorare il loro assorbimento relativo in vari tessuti nel corso di quattro giorni.

L'obiettivo dello studio era quello di stabilire la distribuzione di PAT-DX3 in una serie di tessuti diversi, per assistere nella selezione di futuri bersagli e carichi utili per potenziali programmi di sviluppo di coniugati anticorpo-farmaco (ADC). Lo studio ha rilevato che l'assorbimento nel cervello (per centimetro cubo) di PAT-DX3 era 34 volte superiore a quello di un anticorpo di controllo subito dopo l'iniezione, e questo persisteva per tutta la durata del periodo di studio. Questo dato si confronta positivamente con gli anticorpi che sono stati specificamente ingegnerizzati per migliorare l'attraversamento della barriera emato-encefalica e che hanno riportato valori di assorbimento cerebrale 23 volte superiori rispetto agli anticorpi di controllo1. L'area sotto la curva (AUC) di PAT-DX3, una misura dell'esposizione complessiva al farmaco, era circa sette volte maggiore per PAT-DX3 rispetto all'anticorpo di controllo in questo studio, con concentrazioni significative di anticorpo ancora nel cervello dopo quattro giorni.

La capacità di PAT-DX3 di attraversare la barriera emato-encefalica è coerente con i dati attuali che indicano che i deossimabs di Patrys entrano nelle cellule utilizzando la proteina trasportatrice ENT2; una proteina altamente espressa nella vascolarizzazione neurale. Livelli elevati di PAT-DX3 sono stati trovati nel tessuto cerebrale, ma non in una serie di altri tessuti, tra cui il polmone, il fegato e la tiroide, aggiungendo ulteriore supporto a questo meccanismo proposto per attraversare la barriera emato-encefalica.