ZURIGO (awp/ats) - Il mercato veterinario svizzero sta diventando sempre più appetibile: sulla scia del costante aumento del numero di cani e gatti nel ramo stanno prendendo piede diverse grandi società, elvetiche e internazionale. È in atto una concentrazione.

"Ho già ricevuto sei o sette proposte di acquisizione, da tedeschi, danesi, Anicura e anche da una holding di Zugo", spiega all'agenzia Awp Kevin Diserens, veterinario che nel 2017 ha fondato a Losanna Medi-Vet, una realtà che oggi ha quasi 70 dipendenti.

La Società delle veterinarie e dei veterinari svizzeri (SVS) non dispone di cifre su queste acquisizioni. "Notiamo tuttavia che questo fenomeno è in aumento e che negli ultimi anni sono stati costituiti diversi nuovi gruppi", fa sapere l'associazione. Il mercato è attraente, quindi anche le grandi società vogliono prendere piede.

Nel 2021 Nestlé ha aumentato la sua partecipazione in IVC Evidensia, un gruppo di cliniche costituito nel 2017 che ha dieci sedi in Svizzera e che è cresciuto fortemente negli ultimi anni, ha indicato un portavoce del colosso alimentare con sede a Vevey (VD). La multinazionale offre anche cibo per animali domestici attraverso la sua filiale Purina. Il doppio binario permette a Nestlé di "continuare a fornire soluzioni alimentari avanzate per gli animali domestici e di offrire servizi di cura di prim'ordine".

Un altro gigante presente nella Confederazione è Anicura, filiale dell'americana Mars, società più nota per le sue barrette di cioccolato che per la sua rete di 475 cliniche in 15 paesi europei. In Svizzera ha nove sedi e oltre 180 dipendenti. Janina Bruckmann, responsabile della comunicazione per la Germania, l'Austria e la Svizzera, ricorda che "il numero di animali domestici e di piccola taglia è aumentato notevolmente negli ultimi anni e i servizi veterinari non riescono a tenere il passo con questa crescente domanda". Inoltre, "molti veterinari affermati non riescono a trovare successori a causa delle condizioni di lavoro", che fanno sì che i giovani laureati "spesso preferiscano lo status di dipendente al lavoro autonomo".

Secondo Diserens, che gestisce una struttura che offre servizi di emergenza, dermatologia, cardiologia e oncologia per cani e gatti, i grandi gruppi internazionali "non sono ancora troppo presenti" nel paese. D'altro canto, "i conglomerati elvetici, penso a Vettrust nella Svizzera tedesca e a Swissvet in Romandia, sono molto più aggressivi e hanno una maggiore influenza sul mercato locale".

Più sfumata è la posizione di Florent Bourachot, Ceo di Swissvet. "È un mercato che è cresciuto molto durante i due anni di Covid: ora la progressione è inferiore al 10% e si sta normalizzando", ha dichiarato il dirigente. L'azienda, che dopo sei anni di attività conta 15 studi e circa 120 dipendenti, nel 2021 è entrata a far parte della rete inglese Vetpartners, attiva anche in Francia, Italia, Paesi Bassi e nella penisola Iberica.

Il consolidamento del comparto nasce dall'esigenza di "capitalizzare le sinergie tra gli ambulatori", spiega il professionista. "Lo sviluppo e la specializzazione della medicina, con servizi sempre più sofisticati, porteranno in ultima analisi a una maggiore redditività". Il gruppo Swissvet, che attualmente opera solo in Romandia, dovrebbe sbarcare nella Svizzera tedesca entro la fine dell'anno. "Continueremo ad aprire studi in località ritenute interessanti, per via della base di popolazione, della densità di cani e della concorrenza".

Da parte sua uno dei futuri concorrenti nella Svizzera tedesca afferma di essere "aperto alla Romandia": si tratta di Vettrust, che fa parte della holding Porterhouse Group di Lucerna, con 40 cliniche, ambulatori e persino hotel per animali domestici con complessivamente 370 dipendenti. Per Gabrielle Brunner, dottoressa veterinaria e responsabile dello sviluppo strategico di Vettrust, le prospettive sono incoraggianti. "Molti veterinari con il proprio studio cercheranno dei successori nei prossimi anni: pertanto, riteniamo che i servizi di Vettrust continueranno a essere richiesti".

Anche a un livello più generale la domanda non rischia di indebolirsi: i proprietari di animali domestici "richiedono oggigiorno esami e trattamenti più complessi", che "sono naturalmente più costosi", fa sapere la SVS.