La decisione fa seguito alla sentenza emessa questo mese dal giudice dell'Alta Corte Alex Lee, che ha ribaltato la sentenza del magistrato di grado inferiore Peter Law, il quale aveva bloccato le richieste di consentire la trasmissione in pubblico dei procedimenti preprocessuali, noti come udienze di rinvio a giudizio.

L'abolizione delle restrizioni sulle notizie è stata vista come una svolta da alcuni attivisti. È la prima volta che sarà consentita la trasmissione di notizie per le udienze preliminari di un caso di sicurezza nazionale a Hong Kong.

Il caso coinvolge un gruppo chiamato Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements of China e tre dei suoi ex leader: Lee Cheuk-yan, 65 anni, Chow Hang-tung, 37 anni, e Albert Ho, 70 anni, che sono stati accusati di istigazione alla sovversione del potere statale ai sensi di una legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Cina.

Da quando i tre sono stati arrestati e accusati lo scorso settembre, è stata ripetutamente negata loro la libertà su cauzione e sono stati riportati solo i dettagli di base delle numerose udienze in tribunale.

In precedenza, Law si era rifiutato di revocare il divieto, affermando che la cronaca avrebbe potuto esercitare una "pressione mentale" sui testimoni. Ma Lee ha contestato questa affermazione, affermando che Law ha "sbagliato" nella sua decisione e che la cronaca dovrebbe essere consentita nell'interesse di una "giustizia aperta".

Nel revocare la restrizione, Law ha respinto le argomentazioni del procuratore secondo cui alcune udienze dovrebbero essere ancora soggette a restrizioni a porte chiuse, compresa l'inchiesta preliminare.

L'Alleanza si è sciolta lo scorso settembre dopo l'arresto dei suoi leader e il congelamento dei suoi beni.

Negli ultimi anni, le autorità dell'ex colonia britannica hanno preso provvedimenti per impedire le commemorazioni della repressione di Tiananmen del 1989 a Pechino, citando di recente le precauzioni del COVID-19.