Alle 11,53 il Brent cede l'1,13% a quota 81,24 dollari a barile. I futures sul greggio Usa perdono lo 0,84% a 80,11 dollari a barile.

I mercati petroliferi sono scesi per tre settimane consecutive, colpiti da un apprezzamento del dollaro e dalle speculazioni secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe immettere sul mercato parte delle riserve strategiche di petrolio degli Usa per raffreddare i prezzi.

Le aziende energetiche statunitensi questa settimana hanno aumentato il numero di trivellazioni di gas naturale e di greggio per la terza settimana di fila, con i prezzi del greggio che oscillano vicino ai massimi di sette anni.

Il numero delle piattaforme di gas e petrolio, un indicatore della produzione futura, è aumentato di sei unità a un totale di 556 nella settimana al 12 novembre, ai massimi da aprile 2020, secondo la società di servizi per l'energia Baker Hughes.

Nel frattempo la scorsa settimana l'Opec ha tagliato le previsioni per la domanda globale di greggio per il quarto trimestre di 330.000 barili al giorno rispetto alle stime del mese scorso, con gli alti prezzi dell'energia che ostacolano la ripresa economica dalla pandemia di coronavirus.

L'Europa è tornata a essere l'epicentro della pandemia di Covid-19, spingendo alcuni governi a considerare la possibilità di imporre nuovamente impopolari lockdown, mentre la Cina è alle prese con il suo più grosso focolaio causato dalla variante Delta.

La russa Rosneft, seconda compagnia petrolifera al mondo per produzione dietro Saudi Aramco, venerdì ha messo in guardia contro un possibile "superciclo" nei mercati globali dell'energia, sollevando lo spettro di prezzi ancora più alti con la domanda che supera l'offerta.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)