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Zurigo, 23 marzo 2023

Esame trimestrale del 23 marzo 2023 della situazione economica e monetaria

La Banca nazionale inasprisce ulteriormente la politica monetaria e innalza il tasso guida BNS all'1,5%

La Banca nazionale inasprisce ulteriormente la politica monetaria e innalza il tasso guida BNS di 0,5 punti percentuali, all'1,5%. In tal modo contrasta la pressione inflazionistica nuovamente cresciuta. Non è da escludere che potranno rendersi necessari ulteriori rialzi del tasso di interesse per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine. La Banca nazionale ribadisce inoltre la sua disponibilità ad agire all'occorrenza sul mercato dei cambi al fine di assicurare condizioni monetarie adeguate. A questo riguardo, da alcuni trimestri, sono le vendite di valuta estera ad avere preminenza.

La modifica del tasso di interesse entrerà in vigore domani 24 marzo 2023. Gli averi a vista detenuti dalle banche presso la Banca nazionale verranno remunerati fino a un determinato limite al tasso guida BNS dell'1,5%, quelli eccedenti tale limite all'1,0%. Pertanto a questi ultimi continuerà ad applicarsi una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto al tasso guida BNS.

La settimana scorsa è stata segnata dagli avvenimenti in relazione a Credit Suisse. Con le misure annunciate nel weekend, Confederazione, FINMA e Banca nazionale hanno arginato la crisi. La Banca nazionale fornisce un ingente sostegno di liquidità in franchi e in valuta estera. Si tratta di prestiti garantiti e soggetti al pagamento di interessi.

Dall'inizio dell'anno l'inflazione è tornata a salire attestandosi in febbraio al 3,4%. Essa si situa quindi ancora nettamente al di sopra dell'area che la Banca nazionale assimila alla stabilità dei prezzi. Il recente incremento è riconducibile soprattutto al rincaro dell'elettricità, dei servizi turistici e dei generi alimentari. Tuttavia, gli aumenti di prezzo sono ormai diffusi su ampia scala.

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Zurigo, 23 marzo 2023

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La nuova previsione condizionata di inflazione della Banca nazionale si basa sull'assunto che il tasso guida BNS rimanga pari all'1,5% lungo l'intero orizzonte previsivo (grafico 1). I più forti effetti di secondo impatto e l'ulteriore pressione inflazionistica proveniente dall'estero fanno sì che la nuova previsione fino a metà 2025 risulti più elevata rispetto a quella formulata in dicembre, nonostante l'innalzamento del tasso guida BNS. Secondo la nuova previsione, l'inflazione si situa ora nella media annua al 2,6% per il 2023 e al 2,0% per il 2024 e il 2025 (tabella 1). Alla fine del periodo previsivo essa si colloca al 2,1%. Senza l'aumento del tasso di interesse annunciato oggi la previsione di inflazione presenterebbe a medio termine valori persino più elevati.

Nel quarto trimestre l'economia mondiale è cresciuta solo marginalmente, mentre l'inflazione in numerosi paesi ha continuato ad attestarsi su livelli ben superiori agli obiettivi delle banche centrali. In tale contesto, queste hanno in molti casi inasprito ulteriormente la propria politica monetaria.

Le prospettive di crescita dell'economia mondiale per i prossimi trimestri permangono modeste. Nello stesso tempo è probabile che l'inflazione si mantenga temporaneamente accentuata a livello globale. A medio termine, però, dovrebbe riportarsi su livelli più moderati, non da ultimo per effetto delle politiche monetarie e del rallentamento congiunturale. Questo scenario per l'economia mondiale è soggetto a rischi significativi, in particolare a causa delle recenti turbative nel settore finanziario internazionale.

In Svizzera il prodotto interno lordo (PIL) ha ristagnato nel quarto trimestre. Il settore dei servizi ha perso slancio, mentre la creazione di valore nell'industria si è di nuovo leggermente contratta. Per l'intero 2022 il PIL è cresciuto del 2,1%. Il mercato del lavoro si è confermato robusto e, secondo gli ultimi dati disponibili, anche il grado di utilizzo delle capacità produttive complessive dell'economia è rimasto buono.

Nonostante una leggera ripresa dell'attività economica negli ultimi mesi, la crescita resterà probabilmente modesta per il resto dell'anno. Ad agire da freno sono la domanda estera contenuta e la perdita di potere d'acquisto dovuta all'inflazione. Nel complesso il PIL dovrebbe aumentare quest'anno di circa l'1%. La disoccupazione dovrebbe rimanere su livelli bassi e il grado di utilizzo delle capacità produttive diminuire leggermente.

Analogamente alle previsioni per l'estero, anche quella per la Svizzera è soggetta a grande incertezza. A breve termine i rischi principali sono una forte contrazione della congiuntura all'estero e conseguenze negative delle turbative nel settore finanziario globale.

La crescita dei prestiti ipotecari è rimasta sostanzialmente invariata negli ultimi trimestri, mentre per i prezzi degli immobili residenziali si ravvisano segnali di un rallentamento. Sul mercato ipotecario e immobiliare permangono le vulnerabilità.

Maggiori dettagli sulla decisione di politica monetaria si trovano nelle Considerazioni introduttive della Direzione generale.

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Zurigo, 23 marzo 2023

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SNB - Swiss National Bank published this content on 23 March 2023 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 23 March 2023 08:42:10 UTC.