MILANO, 22 marzo (Reuters) - Inizio di settimana improntato alla cautela a Piazza Affari, e più in generale sugli altri mercati europei, dopo un temporaneo sbandamento iniziale legato alla forte svalutazione della lira turca in seguito alla decisione del presidente Tayyip Erdogan di sostituire il governatore della banca centrale. Effetto diretto anche sul mercato azionario turco che registra una flessione intorno al 10%.

"Il mercato ha sbandato stamani, ma poi ci si è resi conto che l'impatto è limitato", osserva un trader.

Lo spread del rendimento fra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si muove intorno ai 98 punti base, appena sopra la chiusura di venerdì.

Tra i titoli in evidenza:

Vendute le banche, con UNICREDIT che cede l'1,4% per via dei timori legati alla sua esposizione alla Turchia. In Europa l'indice delle banche perde l'1,1% e la spagnola Bbva arretra di oltre il 7% perché realizza circa il 14% dei suoi profitti in Turchia.

Continua a scendere anche BPER (-2,2%), già debole venerdì dopo le parole di Carlo Cimbri, Ceo di Unipol, principale azionista della banca modenese, che aveva raffreddato le ipotesi di una fusione con Banco Bpm. Stabile BANCO BPM dopo un avvio in sordina. Mediobanca Securities ritiene che l'M&A sia "il tema principale in Italia per quasi tutte le banche di medie dimensioni, inclusa Bper. Vediamo una potenziale fusione fra Bper e Bpm creare benefici a tutte le parti coinvolte da un punto di vista industriale e finanziario".

Nel settore auto in spolvero FERRARI con un balzo del 4,2%. "Il titolo si sta risollevando dopo un periodo di negatività", osserva un trader.

Tonica STM che balza del 2,5% sulla scia del rialzo di Infineon, entrato nell'indice Stoox50 al posto di Nokia.

Torna a scendere TELECOM ITALIA (-1,3%) dopo il tonfo di venerdì (-7,3%) per l'incertezza legata al progetto di rete unica. Il broker Equita si limita a scrivere nel daily che "ci sono pochi nuovi spunti sulla rete unica, ma le interpretazioni prevalenti non giustificano la reazione di venerdì".

In rallentamento il settore energetico in scia al calo del prezzo del petrolio su timori che le nuove misure restrittive in Europa per arginare la pandemia rallentino la ripresa della domanda. ENI cede lo 0,1%, SAIPEM, che si è aggiudicata un contratto da oltre 1 miliardo di dollari in Qatar, arretra dello 0,9%.

Balza del 3% WEBUILD dopo aver annunciato stamani i conti sul 2020 e dato nuove indicazioni per il 2021. Secondo il broker Equita, "i risultati operativi sono sotto le attese ma coerenti con la guidance, ma la posizione finanziaria netta è migliore delle attese".

Soffre la JUVE (-0,9%) dopo la sconfitta casalinga con il Benevento e la corsa per lo scudetto sempre più difficile.

Fra i minori strappa SERI in crescita del 5,7% dopo l'accordo pluriennale industriale e commerciale con Unilever.

Infine forti acquisti anche su DE LONGHI (+5,6%) dopo l'acquisto del 60% non posseduto di Eversys. Mediobanca Securities ritiene che "l'acquisizione abbia una sua ragione strategica ed è stata completata a multipli equi per un asset che si focalizza sulla nicchia delle macchine da caffè professionali".