LONDRA (awp/ats/ans) - Ben van Beurden, che ha di recente lasciato il suo incarico di presidente della direzione di Shell per andare in pensione, ha ricevuto compensi record l'anno scorso, guadagnando quasi 10 milioni di sterline (oltre 11 milioni di franchi).

Questo dopo che il gigante dell'energia anglo-olandese ha realizzato super profitti, grazie al boom dei prezzi di petrolio e gas sul mercato internazionale. La retribuzione del top manager, considerato lo stipendio e i bonus, è aumentata del 53% rispetto a quella del 2021, suscitando forti critiche nel Regno Unito, alle prese con la crisi del caro vita aggravata dalle bollette alte da parte delle ong impegnate nella lotta contro le diseguaglianze e la povertà.

Come il gruppo Global Witness, la cui portavoce Alice Harrison ha affermato: "Il Ceo di Shell ha guadagnato in un anno quello che un tipico lavoratore del Regno Unito guadagnerebbe in sei vite". E ha poi criticato il sistema dell'energia, in quanto ha permesso a Shell e altre società del settore di realizzare enormi profitti sfruttando una crisi energetica "che sta costringendo le famiglie a scegliere tra riscaldare le loro case o mettere il cibo in tavola".