PARIGI (MF-DJ)--Il palcoscenico internazionale del Mondial de l'auto di Parigi ha offerto l'occasione per un duro ma franco scambio di idee ai vertici del settore. A confronto, oggi, al Paris Summit Automotive c'erano il ministro dell'Economia e delle Finanze francese, Bruno Le Maire, Carlos Tavares, ad di Stellantis e Luca De Meo, ad di Renault.
Parlando alla platea riunita al Palais du Sport il ministro non ha usato mezzi termini per esprimere le attese dell'Eliseo. "Stellantis e Renault, i primi due costruttori francesi che fanno i migliori veicoli al mondo, hanno la responsabilitá di rilocalizzare la produzione industriale in Francia e ci aspettiamo che lo facciano". Questo è solo il primo desiderata espresso dalla politica francese. Il secondo pertiene alla sfera della solidarietá all'interno della filiera automobilistica. "Dai costruttori mi aspetto una solidarietá in questa fase complicata del mercato energetico e caratterizzata da una volatilitá inflativa verso tutta la filiera. Siano solidali verso tutti i componenti e le imprese del comparto".
Le Maire ha poi criticato la posizione che alcuni top manager hanno nei
confronti della politica europea sulla mobilitá elettrica. "L'automobile
rimane un oggetto di mobilitá essenziale ed è un fattore di libertá.
Bisogna quindi fare delle buone scelte tutti insieme, con tutti i
costruttori dell'industria al tavolo. Non possiamo però piangere sul
latte versato per ore, come è stato fatto, sul latte versato: se l'Ue ha
scelto quella strada per ridurre le emissioni al 2035, non è il tempo di
piangere ma di darsi da fare e di accelerare", ha puntualizzato. Il
riferimento sembra diretto alle parole di Tavares che ieri nella prima
giornata del salone dell'Auto dedicata alla stampa aveva invocato i
politici europei a essere pragmatici e non dogmatici sullo stop alle auto
termiche deciso per il 2035 invitandoli anche a spostare tale scadenza.
L'opinione di Le Maire converge invece con quella di Tavares su un altro punto delicato: il ruolo dell'Ue nella regolamentazione della concorrenza cinese. Per il ministro, l'Unione Europea deve difendere i suoi interessi dalla concorrenza cinese.
"L'Ue deve anche accelerare sulla burocrazia, non può metterci mesi o
anni ad autorizzare i progetti, noi non abbiamo un giorno da perdere
perchè un giorno perso significa una fetta di mercato persa. Le autoritá
cinesi approvano i progetti in un giorno, dobbiamo essere competitivi".
Proprio ieri Tavares aveva chiesto la stessa linea ribadendo oggi che l'Ue con questa politica rischia di rendere i suoi costruttori "perdenti".
Il principale problema delle auto elettriche in questa fase è che
rischiano di tagliare fuori la classe media a causa dei costi elevati. I
costruttori temono quindi una grande fetta di invenduto qualora
convertissero tutta la loro produzione (come chiede l'Europa) in tempi
stretti e con alti costi.
Intanto il piú grande produttore di auto elettriche della Cina, ha
dichiarato che l'utile netto del terzo trimestre è piú che
quadruplicato, ampliando così il suo vantaggio di vendite su Tesla nel
piú grande mercato automobilistico del mondo. "Byd ha venduto 2,6 mln di
veicoli elettrici di nuova generazione e oltre 90.000 veicoli commerciali verdi, siamo impegnati nella transizione verde", ha affermato Michael Shu, general manager e managing director di Byd Europe, intervenendo al Paris Automotive Summit.
Per il trimestre luglio-settembre, Byd ha stimato un utile netto
compreso tra 5,5 e 5,9 miliardi di yuan (765-820 milioni di dollari), con
un aumento tra il 333% e il 365% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente. Le sue azioni quotate a Hong Kong sono salite del 6% sulla
scia di queste stime portando la capitalizzazione di mercato della casa
automobilistica a circa 93 miliardi di dollari.
Tornando alla Francia il pensiero di De Meo, sembra in sintonia con
quello dell'Eliseo. "Avremo la capacitá di essere competitivi in Francia
come nell'Europa dell'Est. Vogliamo riportare la Francia al centro della
nostra strategia; il Paese deve essere competitivo nei costi e stiamo
interloquendo con tutte le parti coinvolte, sindacati e autoritá
politiche" per renderlo possibile. "E' un privilegio", ha proseguito De
Meo, "dover reinventare l'industria, questo è il momento dei coraggiosi;
abbiamo resettato le nostre prioritá, vogliamo essere dei leader in
questa trasformazione, essere i primi della fila con il 100% delle auto
elettriche in Europa nel 2030 perchè al di lá della regolamentazione,
noi crediamo nella transizione".
Si vedrá. Intanto dal 2023 - a detta dei principali costruttori - si
vede una luce in fondo al tunnel: la crisi dei semiconduttori è sulla via
del tramonto.
cce
MF-DJ NEWS
1818:00 ott 2022
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October 18, 2022 12:00 ET (16:00 GMT)