MILANO (MF-DJ)--Il settore automobilistico sta vivendo una profonda

trasformazione, partendo dal fatto che entro pochi anni le case non

potranno operare se non saranno carbon neutral. Le soluzioni finora introdotte, come l'elettrificazione dei veicoli, non risolveranno, però,

tutti i problemi. Sarà necessario adottare un approccio più pragmatico e globale, che tenga conto delle necessità diverse delle aree urbane e delle aree rurali e che regolamenti l'accesso alle materie prime utilizzate per la produzione delle batterie EV.

Questa l'analisi di Carlos Tavares, ceo di Stellantis, in occasione del primo Freedom of Mobility Forum promosso dalla casa automobilistica e gestito da Wavestone in qualità di terza parte indipendente. Il forum ha riunito esperti del mondo imprenditoriale, del clima, della società civile, del mondo del lavoro e del dialogo sociale per discutere su fatti, sfide e soluzioni per garantire a tutti la libertà di movimento nel contesto del cambiamento climatico e di un mondo decarbonizzato.

Riconoscere che il settore automobilistico produce il 17% delle

emissioni globali (dati al 2019), secondo il manager lusitano apre le porte a un problema complesso da risolvere, "quello dell'energia, che è la base della mobilità pulita; dobbiamo fornire energia pulita".

Inoltre, Tavares sottolinea la necessità di studiare soluzioni di mobilità diverse per le aree urbane e rurali, per i Paesi con infrastrutture più o meno sviluppate, in virtù della diversa distribuzione dello spazio e la disponibilità stessa (o meno) di infrastrutture. Strade, ma anche colonnine per la ricarica dei veicoli. Il minimo comun denominatore, in ogni caso, è individuato nella produzione e nella fornitura di energia pulita.

A proposito di accessibilità alle materie prime e disponibilità di sufficienti commodity nel pianeta per supportare il passaggio dai combustibili fossili all'elettrico, Tavares ha spiegato che "la scarsità di materie prime e la frammentazione nella regolamentazione potrebbe avere un impatto sul costo delle materie prime. Anche con una mobilità pulita e sicura sarà una sfida capire come portarla a più persone possibili", dal momento le materie prime sono "scarse e costose".

A questo si aggiunge il fatto che non vi è ancora certezza su quali materie prime verranno utilizzate per costruire le batterie dei veicoli elettrici negli anni a venire. "Per ora sappiamo che abbiamo bisogno del litio e che non ne produciamo abbastanza. Nel pianeta ci sono 1,3 miliardi di auto con motori a combustione che dobbiamo sostituire con alternative green. Per fare questo sarà necessario molto litio e non solo il litio potrebbe non bastarci, ma la concentrazione dell'estrazione del litio potrebbe innescare problemi di natura geopolitica", ha continuato.

"Quindi, se da un lato non sappiamo ancora quali saranno le materie

prime di cui avremo bisogno, perchè siamo ancora in una fase iniziale e

stiamo avviando ora l'industria EV, dall'altro possiamo prevedere che

frammentare il mondo con una regolamentazione locale, non globale,

complica tutti gli sforzi in termini di accessibilitá alle materie prime,

che a sua volta garantisce l'accessibilitá alla mobilitá sostenibile",

ha concluso.

Contestualmente, Stellantis è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica fissati dall'Ue perché aveva anticipato i tempi con obiettivi ambiziosi già nel 2014-2015. "Non abbiamo aspettato che il Parlamento europeo iniziasse a regolamentare il settore nel 2018 e poi nel 2023. Fortunatamente, le mosse che porteranno a rispettare gli obiettivi climatici al 2030 e 2035 dell'Unione europea sono state avviate già" molto prima, ha chiosato il manager.

Un punto importante, ribadito più volte dal numero uno di Stellantis, è che il settore e i regolatori devono adottare una approccio più pragmatico e meno utopico. "Quello di cui, alla fine, abbiamo bisogno, è una soluzione pragmatica per una mobilità sicura, pulita e accessibile a tutti. Sarà una profonda trasformazione per l'industria, che avrà un impatto sulla società e noi saremo in tempo per quello che ci viene richiesto", ha concluso, aggiungendo che "la nostra società perde potenziale senza una regolamentazione per la neutralità tecnologica. Si perdono creatività e potere scientifico nell'imporre una sola

tecnologia".

vsi

valentina.simonella@mfdowjones.it


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March 29, 2023 12:01 ET (16:01 GMT)