MILANO (MF-DJ)--Da un punto di vista tecnologico la nuova mobilitá

deve contribuire alla riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 a

livello Ue e alla decarbonizzazione entro il 2050. Il percorso è

tracciato anche se non si sa davvero ancora come accadrá. Il Piano

Nazionale di Ripresa e Resilienza è l'occasione per imprimere una forte

accelerazione a questo processo. In Italia sono 62 i miliardi di euro

previsti per interventi sulle infrastrutture, sulla mobilitá e sulla

logistica sostenibili, fondi che dovrebbero contribuire a sanare alcune

lacune nazionali.

I costruttori Stellantis, Volkswagen, Lancia, Jaguar, Mercedes, Volvo, Kia e Mazda - tutti impegnati nella transizione elettrica con investimenti miliardari previsti - lamentano soprattutto la carenza in Italia di infrastrutture adeguate per poter fare il grande salto.

"Al 2050 abbiamo dichiarato di voler raggiungere l'impatto zero nelle emissioni di Co2 con una modifica del nostro parco circolante in grado di rispettare una mobilitá totalmente elettrica. Sará un percorso lungo che implica una grande trasformazione anche industriale: dobbiamo riconvertire gli stabilimenti nel mondo dal motore a combustione interna a quello elettrico. In questo percorso è fondamentale fare gioco di squadra: in tale situazione di tempesta perfetta, istituzioni, stakeholders, associazioni dei consumatori devono suonare la stessa sinfonia con la stessa tonalitá", ha affermato Massimo Nordio, a.d. di Volkswagen Group Italia, intervenendo all'Automotive Business Summit.

Santo Ficili, Country Manager Stellantis Italia, ribadisce che in questo processo serve il contributo di tutti gli attori in gioco. "Dobbiamo lavorare tutti per garantire lo sviluppo di prodotti in grado di migliorare l'ambiente. E' un momento difficile, perchè sono piú di 100 anni che abbiamo costruito vetture a benzina e Diesel. Il mondo dell'elettrico e dell'ibrido sta registrando un cambiamento molto piú rapido, i nostri figli sono piú pronti di noi ad accogliere questo mutamento. Il cliente in questo momento può essere confuso a causa delle diverse tecnologie presenti sul mercato e allo studio: dobbiamo agevolare il cliente nel fare la scelta giusta", ha affermato Ficili.

"Tutte le case costruttrici hanno investito moltissimo nello sviluppo del prodotto e in questa trasformazione verso un mondo piú ecologico serve il contributo di tutti: servono per esempio nuove infrastrutture. Le reti di vendita sono pronte noi stiamo investendo anche in formazione...tutte le parti devono svolgere il loro ruolo e tutti dobbiamo investire per accelerare il cambio del parco circolante", ha poi aggiunto.

Dello stesso avviso Daniele Maver, presidente e a.d. di Jaguar Land

Rover Italia. "L'Italia è indietro sullo sviluppo delle colonnine

elettriche fast e sulle stazioni di ricarica al di fuori delle grande

cittá e dei centri urbani. Autostrade per l'Italia ha installato la prima

solo tre mesi fa perchè è stato pubblicato un decreto governativo di

fine anno, perchè avevano sempre evitato di farlo. Per viaggi lunghi

bisogna ancora organizzarsi, quindi il plug-in è la soluzione ideale".

Mercedes sostiene che in Italia l'offerta è giá sufficientemente ampia

ma l'infrastruttura non è al passo e ciò rallenta il processo. "In

Italia oggi l'infrastruttura elettrica non è sviluppata come vorremmo.

Non c'è un problema di offerta in Italia, noi giá dal prossimo anno

avremo 10 veicoli elettrici. L'offerta deve essere ampia perchè un

cliente deve avere la possibilitá di scelta, ma l'infrastruttura deve

essere al passo", ha affermato Radek Jelinek, presidente e amministratore

delegato Mercedes-Benz Italia.

"Per un'industria tradizionale come la nostra la vera sfida è la

digitalizzazione, noi non siamo nati tech dobbiamo diventare tech

mantenendo un'esperienza lusso. Il contatto umano rimarrá comunque

importantissimo e l'azienda non dev'essere solo digitale", ha aggiunto,

interpellato sul tema.

Secondo Kia la transizione elettrica non sará compiuta fino a quando non saranno disponibili auto con un autonomia superiore a 500 km. "Ci stiamo muovendo verso le quattro grandi direttrici di sviluppo del settore auto: mobilitá, elettrificazione, connettivitá e guida autonoma. Stiamo lavorando sulla tecnologia con una piattaforma dedicata come inizio di un nuovo corso. Da tempo sono disponibili veicoli elettrici Kia e c'è un percorso di crescita con investimenti rilevanti che ci porta a guardare ai prossimi 5 anni con un'apertura diversa grazie ai 25 mld Usd di investimento previsti per sviluppare le nuove tecnologie", ha osservato Giuseppe Bitti, a.d. di Kia Italia.

"L'evoluzione tecnologica è inarrestabile, oggi si parla di auto elettriche con 500 km di autonomia: e questi chilometri dovranno crescere ancora per poter rimpiazzare del tutto le auto tradizionali; poi serve una rete sul territorio piú capillare e funzionante. Sulle batterie ci sará un'evoluzione ma per la maggior parte dei clienti è giá sufficiente quello che un auto elettrica oggi può giá offrire".

In questo contesto - secondo Mazda - le alleanze diventano sempre piú

strategiche. "E' un cambiamento virtuoso quello che sta attraversando

il mondo dell'automotive"; un processo che comporta una fase "di

desertificazione dei profitti dove la crisi del Covid-19 è diventata

quasi estemporanea. La crisi dei semi-conduttori ha poi generato la

tempesta perfetta. Questo scenario vale per tutti, grossi e piccolini, e

serve porre un'attenzione elevata a tutta la catena del valore", ha

spiegato ha affermato Roberto Pietrantonio, a.d. di Mazda Italia. "In

questo contesto Mazda quest'anno produrrá 1.400.000 auto, continua a

creare un business model sano, ha un'attenzione altissima alla propria

identitá e cerca di mantenere una coerenza tra la sua identitá e il modo

di proporsi sul mercato. Le alleanze in questo contesto diventando

strategiche, Mazda le ha strette perlopiú con brand giapponesi con le

prime piattaforme comuni che stanno prendendo corpo".

cce

MF-DJ NEWS

1419:22 giu 2021

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June 14, 2021 13:23 ET (17:23 GMT)