MILANO (MF-DJ)--All'avvio del campionato 2021-2022 mancano solo due giorni. Eppure a oggi nessuno degli operatori tlc, tv e Ott coinvolti spiega a chiare lettere come stia procedendo la campagna abbonamenti.
Il riserbo, scrive MF, è assoluto tra chi sostiene che sia "in linea con le aspettative della vigilia" e chi, invece, racconta che non tutto stia andando come auspicato. Se per Sky Italia il vero tema è mantenere quanto più possibile la base clienti (era di 4,9 milioni di abbonati compresi però bar ed esercizi commerciali), magari vedendo diminuire il ricavo medio per utente (Arpu), per TimVision e soprattutto per Dazn, che ha versato 840 milioni annui alla Lega SerieA per avere 10 match (7 in esclusiva) la partita è strategica.
Il tema della copertura del territorio nazionale, in fatto di banda larga e ricezione del segnale live, è decisivo. Soprattutto per le prime due giornate del torneo pre-sosta (21-23 e 27-29 agosto) quando ancora molti italiani saranno nelle zone di villeggiatura magari non tutte cablate e raggiunte da una rete che possa sostenere il flusso di dati necessario. Anche se va detto che il calendario non presenta match clou tra le squadre con maggior bacino d'utenza ( Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma rappresentano l'84% del totale) del torneo. Questo può essere un elemento non secondario nella visione delle partite. Certo è che le offerte sono varie e la guerra in atto tra il gruppo tlc guidato da Luigi Gubitosi e la pay tv satellitare del nuovo ad Andrea Duilio si è via via estesa anche sul fronte delle connessioni in fibra ottica e wifi. Ma oltre a queste tematiche, come sta emergendo in alcune ricerche di mercato, quello che tiene banco tra gli operatori è l'incognita relativa alla pirateria. Perché siti e accessi non autorizzati, nonostante la guerra fatta in questi anni dagli operatori tradizionali e dalle forze dell'ordine, continuano a imperversare sul mercato italiano e rappresentano il vero tallone d'Achille per chi ha investito e investe cifre rilevanti per accaparrarsi i diritti tv. Sullo sfondo, va tenuta d'occhio una variabile che potrebbe portare ulteriore incertezza: il possibile ritorno di fiamma della radio.
Telecom Italia S.p.A. è il primo operatore di telecomunicazioni italiano. Il fatturato (al netto delle attività di prossima cessione) per attività è ripartito come segue:
- servizi di telecomunicazione (91,8%): servizi di telefonia fissa, di telefonia mobile, di trasmissione dati, di accesso a Internet, ecc.;
- produzione e vendita di materiale per ufficio e terminali (8,2%; Olivetti): stampanti digitali, fax, terminali (per giochi, voto elettronico, ecc.).
La ripartizione geografica del fatturato è la seguente: Italia (72,9%) e Brasile (27,1%).