(Alliance News) - L'indice Mib ha chiuso in rialzo nella prima sessione della settimana, recuperando con un colpo di coda nel finale e fissando l'asticella a quota 27.000 punti, a differenza della altre piazze europee che hanno chiuso con prevalenza delle vendite. Le sale trading valutano le prospettive di tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo, oltre alle crescenti tensioni geopolitiche USA-Cina.

Sul fronte dei dati interni, la nuova registrazione dell'indice PMI ha mostrato che il settore delle costruzioni in Italia ha subìto una contrazione per il secondo mese consecutivo a gennaio, anche se meno del mese precedente.

A New York, con i listini in pieno regime di scambi, il Dow Jones sta cedendo lo 0,3%, l'S&P lo 0,6%, mentre il Nasdaq è in rosso dello 0,6%.

Sempre in quel di Wall Street, il "Fear and Greed index" marca un valore di 76, considerato come "Extreme greed". Per dare una prospettiva, una settimana fa era pari a 67 mentre un anno fa era a quota 27.

Questo è composto da una raccolta di sette diversi indicatori che misurano alcuni aspetti del comportamento del mercato azionario. Sono il market momentum, la forza del prezzo delle azioni, l'ampiezza del prezzo delle azioni(volumi rialzisti rispetto ai ribassisti), le opzioni put e call, la domanda di obbligazioni junk, la volatilità del mercato e la domanda di beni rifugio. L'indice tiene traccia di quanto questi singoli indicatori si discostano dalle loro medie rispetto a quanto divergono normalmente. L'indice assegna a ciascun indicatore la stessa ponderazione nel calcolo di un punteggio da 0 a 100, dove 100 rappresenta la massima "avidità" e 0 indica la massima "paura".

Così, il FTSE Mib ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 27.022,33, con minimo intraday di 26.692,35.

Fra i listini minori, il Mid-Cap cede lo 0,3% a 44.550,11, lo Small-Cap ha chiuso poco sopra la parità a 30.081,15 mentre l'Italia Growth ha terminato in verde dello 0,4% a 9.631,66.

In Europa, il CAC 40 di Parigi cede l'1,6%, il FTSE 100 di Londra ha chiuso in ribasso dello 0,9%, mentre il DAX 40 di Francoforte è in ribasso dell'1,2%.

Sul Mib, buona seduta Telecom Italia, su del 3,2%. La scorsa settimana la società ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha deciso di convocarsi nuovamente il 24 febbraio prossimo per decidere in ordine all'offerta non vincolante ricevuta da KKR per NetCo.

Prevale in maniera significativa il lato 'buy' anche su Intesa Sanpaolo, su del 2,7%. Venerdì, il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati d'esercizio e consolidati al 31 dicembre, chiuso con un utile netto trainato dagli interessi netti che ha raggiunto EUR5,5 miliardi, escludendo il de-risking Russia/Ucraina. Nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% - circa EUR2,5 miliardi - l'esposizione verso la Russia, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

Moncler ha invece chiuso in rosso del 2,3% a EUR57,44. Da segnalare che sul titolo Goldman Sachs ha portato il target price a EUR64,20 da EUR62,40.

Perde terreno anche STMicroelectronics, che cede il 2,2% dopo tre sedute di rialzi.

In coda si vede anche FinecoBank, che si contrae dell'1,9%. Sul titolo - che ha chiuso a quota EUR16,63 - Jefferies ha iniziato la copertura stabilendo il fair value a EUR14,80.

Sul Mid-Cap, fra la minoranza del gruppo rialzista, Alerion ha portato a casa il 3,8%, dopo lo 0,6% di rosso della seduta precedente.

Bene anche Piaggio, che ha chiuso con saldo attivo dell'1,8% a EUR3,72. Il titolo ha toccato il massimo di 52 settimane a EUR3,74.

Anima Holding cede il 2,0% dopo aver fatto sapere lunedì che la raccolta netta di risparmio gestito - escluse le deleghe assicurative di Ramo I - del gruppo nel mese di gennaio 2023 è stata positiva per EUR34,0 milioni. A fine gennaio le masse gestite complessivamente dal gruppo si attestano quindi a oltre EUR182,43 miliardi, in calo rispetto a EUR201,70 miliardi registrati al 31 gennaio 2022.

Banca Monte dei Paschi cede invece il 4,7%, in attesa della pubblicazione dei risultati in calendario per martedì.

Saras va invece sotto del 4,8%, con la company dell'oil che chiude per la terza sessione di fila con il segno ribassista.

Sullo Small-Cap, Gequity recupera nel finale dopo buona parte della seduta fra i ribassisti chiudendo flat a EUR0,0124. Sul titolo si registra un alto volume di scambi, con quasi 1,5 milioni di pezzi passati di mano rispetto a una media giornaliera a tre mesi di quota 473.000 unità.

Restart cede invece il 3,8%. Alto volume di scambi anche su questo titolo, con oltre 134.000 pezzi rispetto alla media a tre mesi di 23.800.

Risanamento - in rosso dell'2,0% - ha fatto sapere giovedì di aver preso visione dei risultati preliminari per il 2022, per cui la società ha riportato un risultato netto negativo per EUR53,8 milioni da EUR24,9 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente.

Nota positiva invece per Trevi Finanziaria Industriale che sale del 4,0%, alla sua quarta seduta da rialzista.

Tra le PMI, cede il passo Frendy Energy, che cede il 7,9% a EUR0,2320 dopo l'attivo di venerdì con il 3,3%. Il titolo veniva in precedenza da quattro sedute da ribassista.

Alfonsino è salito invece del 3,4% a EUR1,0180. Il titolo ha quasi raddoppiato il proprio market cap nell'ultimo mese, con un rialzo di oltre il 98%.

ErreDue ha chiuso in rialzo del 2,1%. Venerdì ha fatto sapere di aver firmato un contratto per la realizzazione di un impianto di 750 mc/H di azoto iperpuro con un'azienda "tra le più importanti realtà, a livello nazionale ed internazionale", attiva nel settore della metallurgia. Il contratto di vendita, il cui importo è pari a circa EUR900.000.

Growens ha chiuso invece in rialzo del 5,8%. Venerdì il consiglio di amministrazione approvato la sottoscrizione di un accordo vincolante per la cessione del ramo d'azienda di Growens relativo alla business unit MailUp e delle partecipazioni detenute in Contactlab Spa, Acumbamail SL, MailUp Nordics A/S e la sua controllata Globase International Aps a TeamSystem Spa per un controvalore complessivo pari a EUR70 milioni su base cash/debt free.

Ha fatto ancora meglio FOS, che ha segnato un più 8,5% a EUR3,97, in attesa dei risultati in pubblicazione per mercoledì.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0724 contro USD1,0833 di venerdì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2011 da USD1,2071 di venerdì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD80,36 al barile contro USD81,14 al barile di venerdì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.868,44 l'oncia da USD1.867,23 l'oncia di venerdì in chiusura.

Nel calendario macroeconomico di martedì, alle 0800 CET, arriveranno l'indice Halifax dei prezzi delle case britanniche e la produzione industriale della Germania. Alle 0845 CET, focus sul saldo delle bilancia commerciale della Francia.

Alle 1430 CET, spazio al saldo della bilancia commerciale degli USA mentre alle 1840 CET è atteso un discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Alle 2230 CET, occhi alle scorte settimanali di petrolio.

Fra le società, sono in arrivo i risultati di Banca Monte dei Paschi, Popolare di Sondrio, Banco BPM e FinecoBank.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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