ROMA (MF-DJ)--Il ceo di Tim, Pietro Labriola vola a Parigi da Vivendi, primo azionista del gruppo telefonico, per un chiarimento dopo il no dei soci francesi alla vendita della rete e la sfiducia al board da parte del ceo della media company, Arnaud de Puyfontaine.

Il piano di Labriola punta tutto sullo scorporo e la vendita della rete, ma per Vivendi le offerte di Kkr (21 miliardi) e Cdp-Macquarie (19,3 miliardi) sono inadeguate, alzando il tiro sul consiglio di Tim che avrebbe dovuto respingere subito le proposte invece di sollecitare un rilancio, che sara' all'esame del prossimo cda del 4 maggio.

Con i francesi, Labriola cerca di trovare una sponda sulle possibili alternative per mettere in sicurezza il gruppo in assenza di operazioni straordinarie. Il board di Tim si riunirá giovedì prossimo per decidere cosa fare e in quella sede potrebbe iniziare il nuovo ribaltone al vertice. De Puyfontaine punta ad essere un player attivo nel prossimo capitolo da scrivere del gruppo guidato da Labriola.

Conti alla mano, considerato che al cda Tim di 15 membri non possono votare Giovanni Gorno Tempini presidente di Cdp, e Massimo Sarmi presidente di Fibercop, serve una maggioranza di sette che, allo stato non ci sarebbe. Non solo, anche in caso di accettazione, Vivendi sarebbe pronta ad azzerare il board chiedendone la revoca in una assemblea da convocare.

Le offerte saranno molto probabilmente respinte e de Puyfontaine ha giá messo in discussione il ruolo di Labriola, senza però indicare la strada per risollevare Tim e valorizzare l'infrastruttura, anche se l'ipotesi di delisting resta ancora una opzione.

pev

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April 26, 2023 05:04 ET (09:04 GMT)