Dopo aver inizialmente considerato New York per la quotazione, l'azienda ha cambiato idea nel clima di crescente tensione sino-americana.

Lo hanno detto alcune fonti a conoscenza della questione.

Didi, sostenuta dai giganti degli investimenti tecnologici SoftBank, Alibaba e Tencent, ha avviato i colloqui iniziali con le banche di investimento per la tanto attesa Ipo, secondo tre fonti che hanno parlato in condizione di anonimato poiché le informazioni, compresi i nomi delle banche, sono riservate.

Secondo le fonti, la società con sede a Pechino punta a una valutazione di oltre 60 miliardi di dollari al momento del lancio della quotazione, prevista nella prima metà del 2021.

Fondata otto anni fa, Didi ha iniziato a generare utili dal secondo trimestre e alcuni dei suoi investitori sono ora desiderosi di monetizzare, ha detto una delle fonti.

Didi sta anche prendendo in considerazione un nuovo round di raccolta fondi prima dell'Ipo nel tentativo di aumentare la valutazione, hanno riferito due delle fonti. Nel mercato secondario privato, alcune delle sue azioni vengono scambiate ben al di sotto della valutazione di 56 miliardi di dollari raggiunta nel 2017. 

Il nuovo calendario per l'Ipo e il round di raccolta fondi privata prima del previsto listing non è stato ancora comunicato.

Alla richiesta di un commento da parte di Reuters, Didi ha detto di non avere alcun piano o scadenze "definitive" per l'Ipo.

Le fonti hanno sottolineato che il piano dell'Ipo è ancora in fase iniziale e potrebbe cambiare a causa delle condizioni di mercato.

Didi puntava da anni a un'Ipo negli Stati Uniti visto il prestigio di una quotazione a New York, la presenza di rivali come Uber e Lyft e di una disponibilità di capitali più ampia, secondo due delle fonti.

 

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)